La gallerista Lowenstein trasforma un ex convento in resort di lusso a Firenze

Investimento da 160 milioni per l’ex Caserma Vittorio Veneto in Costa San Giorgio, a due passi dal centro storico, di proprietà dalla famiglia Lowenstein. Apertura prevista nel 2020

Ancora novità da Firenze. Dopo un ventennio di abbandono e degrado, il complesso dell’ex Scuola di Sanità Militare Caserma Vittorio Veneto si appresta a voltare definitivamente pagina: e a metterci lo zampino è una celebre gallerista di livello internazionale. Protagonista è infatti la famiglia di origini argentine Lowenstein, proprietaria dell’immobile, della villa medicea di Cafaggiolo a Barberino Di Mugello e titolare della Lionstone, azienda attiva nel settore immobiliare dell’ospitalità e residenziale: e anche della super galleria Diana Lowenstein, appunto, basata a Miami. Durante un incontro organizzato nei giorni scorsi è stato delineato il destino del prestigioso edificio: l’obiettivo è dare vita a una struttura ricettiva di lusso, qualificata in termini di “proposta assolutamente originale, di carattere esperienziale, capace di trasmettere le suggestioni di luoghi secolari che fanno parte della storia di questa città”. L’apertura del cantiere, legata alla presentazione della proposta di variante urbanistica al Comune di Firenze attesa per i prossimi mesi, è stata annunciata entro la fine dell’anno. Con una superficie coperta pari a 9mila metri quadrati, cui si sommano i 21mila metri quadrati di spazi all’aperto, l’ex Caserma occupa una posizione privilegiata, nelle immediate vicinanze del Giardino di Boboli e di Palazzo Pitti. Risalente all’anno 1000, deve la sua configurazione attuale all’aggregazione di due antichi conventi. Fino al 1998 venne impiegata come sede della Scuola di Sanità militare. Firenze, insomma, da anni ormai esempio in Italia nell’aggiornare la propria identità nel contemporaneo, senza sedersi sugli allori rinascimentali, si distingue ora anche – cosa che manca in molte città del Paese – nel recupero degli spazi abbandonati in pieno centro storico: anche se questo progetto non ha mancato di suscitare mugugni per un certo elitarismo che lo caratterizza.

GLI ESITI DEL CONCORSO INTERNAZIONALE

Nell’aprile 2016, la Ponte Vecchio Spa aveva indetto un concorso internazionale per la progettazione del masterplan urbanistico dell’area in cui ricade l’ex Caserma Vittorio Veneto. La competizione era finalizzata all’acquisizione di “concept urbanistico che rappresenterà la base, non vincolante, per la proposta di variante urbanistica per la definizione della destinazione d’uso dell’immobile”. Come indicato dal bando, le proposte progettuali attese avrebbero dovuto essere contraddistinte “da un adeguato mix funzionale, dalla valorizzazione dei percorsi di collegamento del complesso con la città limitrofa – in particolare con il Giardino di Boboli e con il Forte Belvedere – e dallo sviluppo dei percorsi interni, del verde pubblico, degli spazi comuni”; richiesta anche la stesura di un piano di fattibilità economico-finanziaria. A conclusione dell’iter, le soluzioni premiate, sempre durante l’incontro dei giorni scorsi, sono state tre. Si tratta di “Nel luogo sognato”, sviluppato da 5+1AA agenzia di architettura Alfonso Femia Gianluca Peluffo con Simonetta Cenci, del progetto messo a punto dal Consorzio Caire e di quello curato dal team formato da Sinergo – G. Macola, R. D’Agostino, A. Muffato – e Sistema – F. Sbetti.

Valentina Silvestrini

http://www.firenze.excasermavittorioveneto.it/it/

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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