Mosca, Gorky Park. Intervista esclusiva con la nuova direzione

Artribune incontra la nuova direzione di uno dei parchi più grandi e artisticamente attiv al mondo. Dall’abbandono alla riqualificazione nel 2011, lo staff ora punta a uniformarsi alla programmazione del Garage. E a ripetere l’eco dell’edizione di ‘Do it Moscow’.

Mosca. Gorky Park, a partire dal 1928 fino agli Anni Novanta, è stato il simbolo di Mosca e della Russia e oggi può essere assimilato, per portata e importanza, a Central Park a New York, Hyde Park a Londra o al Millennium Park di Chicago. Negli Anni Novanta il Parco della Cultura e dello Svago si è trasformato in un parco di divertimenti e godeva di grande popolarità essenzialmente fra i visitatori provenienti da altre città, mentre i moscoviti non lo frequentavano affatto.
Tre anni fa la priorità consisteva nello sradicare lo stereotipo che il parco si era costruito con il tempo e farvi tornare i moscoviti. A quell’epoca nessuno frequentava il parco, c’erano solo desolazione e sfacelo. Fino al 2011 c’erano stand che vendevano kebab, il territorio era disseminato di attrazioni, si suonava la chanson, la musica romantica popolare, gli elementi d’interesse culturale erano sepolti dalla spazzatura e le radici degli alberi ricoperte da una colata di asfalto. Oggi il parco è un’area che appartiene a un altro livello, è comodo e dotato di infrastrutture ben congegnate.

Quale missione e quali eventi di spicco hanno caratterizzato principalmente Gorky Park fino al 2014? In futuro, come pensi di migliorare, proseguire o modificare le passate linee guida e strategie di Gorky Park?
Olga Zaharova (director): La primavera del 2011 ha visto l’avvio dell’enorme opera di ricostruzione e ristrutturazione del parco. Furono smontate quasi un centinaio di attrazioni, schiere di camion carichi di immondizia si snodavano all’uscita del parco. I lavori per il recupero dei monumenti è già iniziato ed è ancora in atto, così come le opere per l’illuminazione negli spazi appena aperti, la sistemazione dei vialetti, la pulizia degli stagni e la creazione di aiuole. Le opere proseguono parallelamente alla vita del Parco. Non soltanto il parco non ha chiuso i battenti ai visitatori durante i lavori di ristrutturazione ma, su disposizione del sindaco di Mosca, l’ingresso è diventato gratuito e il parco è aperto 24 ore su 24. In breve tempo il parco è rifiorito e rinverdito, sono comparsi spazi per lo svago e il tempo libero.
A partire dagli Anni Venti, il parco era il luogo dove venivano mostrate le scoperte, le sperimentazioni più avanzate. La stessa aspirazione all’innovazione si può ritrovare anche oggi: negli ultimi tre anni il parco è diventato il luogo dove ha preso corpo una nuova idea, quella incarnata dalla rinascita del parco. Proprio come 85 anni fa, oggi il parco collabora con i migliori giovani architetti, registi, scultori, musicisti, poeti e designer. La vita non si ferma un minuto. Attualmente Gorky Park è il cuore verde di Mosca, è il maggiore appezzamento verde votato a parco nel centro della città.

Chi ha lavorato alla rifunzionalizzazione del parco?
Il concetto guida dello sviluppo del parco e del Giardino Neskuchnyj è stato concepito dagli inglesi della LDA design, mentre il masterplan è stato elaborato dallo studio di architettura Meganom. La concezione mira a includere tutte le preziose tracce storiche e culturali del parco all’interno della nuova progettazione di sviluppo. Sulla superficie del parco sono diminuiti la quantità di costruzioni e di asfalto, mentre è stato necessario riunire in un unico sistema tutti i vialetti del parco.
Ora siamo principalmente impegnati a sviluppare i territori che sono stati uniti da poco tempo, ovvero le Colline dei Passeri e l’area verde dell’Università Statale di Mosca (MGU). Per elaborare la concezione di ristrutturazione del belvedere e dei territori annessi abbiamo coinvolto esperti europei di architettura del paesaggio, gli olandesi di OCRA, che collaborano anche al masterplan.

Olga Zakharova - foto Natalia Kozlova

Olga Zakharova – foto Natalia Kozlova

Che tipo di equilibrio/proporzioni esistono tra fondi privati e pubblici stanziati per Gorky Park? È possibile rivelare il budget annuale allocato, ad esempio, per le attività di sviluppo del parco e la conservazione degli spazi verdi? Gli eventi per la raccolta fondi vengono semplicemente consentiti o sono pianificati?
Attualmente Gorky Park non è un’impresa commerciale, quindi una parte delle spese per il suo mantenimento vengono pagate con il budget comunale. Ad oggi il parco riceve il 55% delle risorse dal budget comunale della città di Mosca, mentre il 45% lo guadagna mettendo a disposizione i propri spazi per eventi di grandi aziende come Vans, Puma, Burton, Nike e offrendo ai visitatori diversi tipi di servizi: noleggio di biciclette, pattini e catamarani, noleggio invernale di pattini da ghiaccio nonché dal canone di locazione dei locali del parco richiesto ai punti di ristorazione.

Uno degli slogan del parco è “lavorare, imparare e giocare” a Gorky Park. Potrebbe indicare i numeri e le cifre che descrivono la vostra utenza? Qual è il luogo più popolare e più frequentato?
Gorky Park è il parco centrale della capitale, con oltre 20mila visitatori nei giorni feriali e 150mila nei fine settimana e nei giorni festivi. Il record assoluto è stato raggiunto il 1° maggio 2014, quando il parco in un solo giorno ha ospitato 1 milione di visitatori, ma si è trattato di un’eccezione piuttosto che della regola.
Finora la parte di parco più frequentata è il Parterre e il Giardino Neskuchnyj, mentre nei terreni che recentemente sono stati collegati alle Colline dei Passeri e all’area verde dell’Università Statale di Mosca (MGU) si stanno svolgendo opere di riparazione e recupero. Tuttavia, nonostante ciò, le Colline dei Passeri saranno concluse già entro l’estate e messe a disposizione per programmi educativi e sportivi per tutti coloro che lo desiderano.

Che cosa rappresentava Gorky Park per Mosca? Come è cambiato il suo ruolo simbolico negli ultimi dieci anni?
La comprensione di come doveva essere il parco e cosa interessava ai cittadini non è stata immediata. Negli ultimi due anni abbiamo sperimentato molto: abbiamo costruito delle aree sportive, aperto un cinema all’aperto, organizzato iniziative di livello qualitativamente nuovo che hanno attirato esperti di diverse regioni europee.
Già da oggi il parco è divenuto uno dei più punti più popolari sulle mappe turistiche di Mosca, nel 2013 è entrato nella top 25 dei posti più visitati al mondo secondo Facebook. La sua superficie continua a crescere, dai 109 ettari originari del parco si è arrivati a 250,2 ettari e comprende il Parterre di Gorky Park (44,6 ettari), il Giardino Neskuchnyj (65,5 ettari), l’oasi naturale delle Colline dei Passeri (96,9 ettari) e l’area verde dell’Università Statale di Mosca MGU (43,2 ettari).

Scacchisti ai giardini Neskuchniy

Scacchisti ai giardini Neskuchniy

Un altro degli slogan di Gorky Park è: “Siamo aperti a idee fresche e collaborazioni”. Quale strategia sta selezionando il vostro dipartimento per attirare attività all’aperto e incentrate sull’arte (borse di studio, residenze, concorsi)?
Amiamo molto collaborare con studi di architetti giovani, marchi di abbigliamento locale e cucine pop-up di strada. La quantità di comunità interessanti presenti nel parco è semplicemente incalcolabile. Dai club di corsa, scuole per l’infanzia, circoli di yoga, centri di co-working fino a scuole di paesaggistica e squadre private di snowboard e hockey: tutto questo contribuisce a formare l’esteriorità e il carattere del parco.
Siamo sempre aperti a qualsiasi tipo di collaborazione. Ad esempio, recentemente ha avuto luogo il concorso per la creazioni di oggetti di Land Art nell’ambito del festival end-art La Settimana Verde. Nell’arco di alcune settimane dei giovani architetti e artisti ci hanno inviato i loro progetti e ora sceglieremo quello più interessante.Il parco si sviluppa ed entra spesso in collaborazione con gli artisti. In tre anni abbiamo assistito a oltre un centinaio di iniziative. Fra gli esempi più eclatanti, abbiamo avuto la nave della tolleranza presso gli stadi dei Pionieri di Ilja e Emilja Kabakov (progetto in collaborazione con MMAM), Il muso dei venti del gruppo MishMash, cinque strutture in tessuto disposte all’ingresso principale del parco, la fenice e reticella d’inverno, dei fantocci artistici che vennero dati alle fiamme durante la festa della maslenitsa del 2012 e del 2013 sulla riva Pushinskaja, installazioni interattive di 11 artisti russi nell’ambito della IV Biennale di arte contemporanea, una barca di marmo di Fabio Viale nello stagno olandese e programmi congiunti nell’ambito delle giornate di Vienna a Mosca, l’anno della Russia e della Germania, quello della Russia e dell’Olanda e molto altro ancora.
In generale l’arte contemporanea è parte integrante di qualsiasi spazio sociale e qui è importante collaborare con professionisti, per non creare nello spettatore una ripercussione e un’avversione verso questa forma artistica. Se gli spazi pubblici offrono quest’arte alla massa, tenendo conto dei loro interessi, gusti e percezione del mondo, allora si può arrivare a toccarne il cuore e così avremo raggiunto il nostro scopo.

Gorky Park in inverno

Gorky Park in inverno

Quale tipo di dialogo/relazione il Dipartimento di arte e media di Gorky Park vorrà stabilire con gli spazi interni del Museo di Arte Contemporanea Garage?
Misha Gannushkin (art and media department): Con il museo di arte contemporanea Garage abbiamo una lunga storia d’amicizia. Gorky Park è di per sé uno spazio pubblico, aperto, mentre il Museo di Arte Contemporanea Garage è uno spazio espositivo culturale dislocato nel territorio del parco. Tre anni fa, quando il parco si stava ancora rinnovando, è sorto Garage. È stata la prima esperienza in cui l’arte contemporanea ha raggiunto uno spazio pubblico con sguardo e forme di intrattenimento libero.
Garage promuove diverse mostre al proprio interno in qualità di unità indipendente. Noi non li influenziamo in alcun modo, non scegliamo né selezioniamo nulla: all’interno del loro spazio fanno ciò che ritengono necessario e importante. Sul territorio del parco, fuori dai confini dell’edificio Garage, i progetti d’arte vengono gestiti dal parco stesso. Oltre a questo il parco intrattiene diverse collaborazioni interessanti con Garage. Uno degli ultimi, e certamente uno dei progetti più conosciuti è stato Do It Moscow. Si è trattato di una delle mostre più durature della storia, alla quale hanno preso parte 120 esponenti fra artisti, architetti, compositori, scrittori, coreografi e gruppi provenienti da 32 paesi.
Il progetto Do It Moscow. è stato ideato dal curatore Hans Ulrich Obrist, è iniziato nel 1993 a Parigi dall’incontro fra Obrist, l’artista Christian Boltanski e Bertrand Lavier. Tutti e tre avevano sollevato la questione di come rendere le mostre più flessibili e aperte. La conversazione sfociò in una discussione, secondo cui non vale la pena di creare una mostra seguendo una “partitura” o delle istruzioni scritte dagli artisti, ma di fare in modo che ad ogni nuova visione la mostra sia aperta al massimo alle interpretazioni. E come cambia l’opera dell’artista, se a realizzarne la concezione è qualcun altro?
In totale il museo ha selezionato per il progetto moscovita oltre 80 istruzioni, e fra gli interpreti c’erano i visitatori del Centro Garage e di Gorky Park, gli studenti degli istituti d’arte, futuri designer e attori, stilisti, operatori dell’industria del fashion, i collaboratori dei musei russi e degli istituti artistici, artisti russi (sia giovani, sia con una carriera avviata) e i collaboratori del museo e della direzione di Gorkij Park. In tal modo il progetto Do It Moscow ha aperto al Museo di Arte Contemporanea Garage nuovi orizzonti di collaborazione con diversi gruppi locali e con associazioni che partecipano all’arte contemporanea.
Adesso le attività del museo sono svolte nel padiglione temporaneo, costruito da Shigeru Ban, che nel 2014 ottiene il Premio Pritzker per l’architettura.Nel 2015 si prevede di inaugurare un nuovo edificio del museo, Le Stagioni dell’anno: l’autore del progetto è Rem Koolhaas, architetto noto in tutto il mondo. Quando la ricostruzione sarà terminata su due piani dell’edificio (5.500 mq) ci saranno le sale espositive, il centro conferenze, il centro bambini, la mediateca, la biblioteca e la libreria. Il design dell’ambiente prevede la conservazione del mosaico rimastoci dal periodo sovietico.

In Gorky Park ci sono aree dedicate a eventi privati? Secondo lei quale tipo di attività di marketing si possono sviluppare per attirare masse di pubblico consistenti?
Maria Chichagova (deputy pr director):L’area per effettuare l’iniziativa viene scelta in base alla concezione dell’iniziativa stessa. Se si tratta di eventi teatrali, di solito si sceglie il Giardino Neskuchnyj, poiché è silenzioso e c’è molto verde. Spesso la natura serve da sfondo e decorazione a molti spettacoli. Se invece abbiamo un evento sportivo, allora di norma è necessario l’asfalto e si usa il lungo fiume. Nel caso di eventi musicali, il parco costruisce un palco e il pubblico può assistere allo spettacolo stando seduto sull’erba. Il parco è accessibile a tutti, indipendentemente dall’età, lo status, le possibilità fisiche e la lingua.
Qui è stata elaborata una strategia di collaborazione con ciascun gruppo di utenti, il parco è diventato un luogo comodo per ospitare qualsiasi tipo di pubblico: i giovani, le famiglie, i turisti, i gruppi scolastici, gli anziani. Nella programmazione delle iniziative, il team del parco mantiene un approccio equilibrato affinché ciascun visitatore abbia possibilità di scelta fra un relax più tranquillo immerso nella natura e una forma di svago culturale più vivace.

Ginevra Bria

http://www.park-gorkogo.com/

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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