L’oblio secondo Michele Parisi. A Trento

Paolo Maria Deanesi Gallery, Trento – fino al 13 maggio 2017. Salvare la Storia dall’oblio e salvaguardare la memoria collettiva. Sono queste le basi da cui prende forma la poetica di Michele Parisi, in mostra a Trento con le sue opere più recenti.

Michele Parisi (Riva del Garda, 1983) si concentra sulle devastazioni compiute dai nuovi iconoclasti. La sua è una nuova arte della memoria che necessita anche di una nuova percezione visiva. Arc de Triomphe, parte del ciclo Oblio, rappresenta il simbolo del piano urbanistico messo a punto sal Haussmann alla fine dell’Ottocento e proiettato ben oltre Parigi. Quamdiu Stabit Colyseum, prende spunto dall’iconico Colosseo per ribadire una resistenza dell’immagine che solo la pittura può trasmettere. Il ciclo dedicato a Giuditta e Oloferne, ispirato alla storia biblica, si concentra invece sulle mani. Mani che precedono il gesto violento e mani del corteggiamento, dell’erotismo e della seduzione. Ma sono anche mani anonime che si possono vedere su un treno e che aspirano all’immaginario universale del richiamo amoroso.

Claudio Cucco

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudio Cucco

Claudio Cucco

Claudio Cucco (Malles Venosta, 1954) attualmente è residente a Rovereto. I suoi studi di Filosofia sono stati fatti a Bologna, è direttore della Biblioteca di Calliano (TN) e critico d’arte. S’interessa principalmente di arte contemporanea e di architettura e dell’editoria…

Scopri di più