Ecco come sarà il Museo Nazionale Etrusco di Roma nel 2018. Videointervista a Valentino Nizzo

Abbiamo intervistato il nuovo direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Valentino Nizzo ci ha raccontato cosa ha fatto in questi primi 8 mesi e soprattutto quali sono i suoi progetti per il 2018.

Valentino Nizzo, quarantaduenne pur dimostrandone dieci di meno, umbro di Todi ma romano di formazione, etruscologo direttore di un museo etrusco. Anzi del principale Museo Etrusco d’Italia e, giocoforza, del mondo. È arrivato a Villa Giulia con l’obbiettivo di far sì che questo spazio non resti celebre esclusivamente per la serata di assegnazione del Premio Strega. Nell’ambito della riforma dei grandi musei pubblici che ha segnato la legislatura appena conclusasi è stato nominato (dopo una carriera tutta interna al Ministero dei Beni Culturali) direttore del Museo Nazionale Etrusco di Roma il 2 maggio del 2017, si è trovato davanti tutti i problemi e tutte le opportunità con le quali un “super direttore” è chiamato a misurarsi: la costruzione di una squadra, lo sviluppo in autonomia delle strategie di marketing e di promozione (si è inventato un abbonamento annuale al museo, assai vantaggioso per chi lo sottoscriva entro il 7 gennaio), i rapporti con le università, i dipartimenti e, perché no, anche gli istituti culturali stranieri che, a grappoli, hanno sede nella Valle Giulia tutto attorno al museo, la ricerca dei partner, degli sponsor, delle opportunità italiane ed europee di finanziamento.

IL MUSEO

Il Museo Nazionale Etrusco, quintessenza del museo italiano sottovalutato e poco o punto valorizzato, ha del resto dei margini di crescita clamorosi. Si trova in una posizione assai favorevole sia come crocevia veicolare (purtroppo non pedonale) sia per quanto riguarda il contesto: le accademie internazionali lo circondano (le istituzioni culturali di Belgio, Olanda, Egitto, Romania, Austria, Giappone, Gran Bretagna, Svezia sono nel raggio di 50 metri) la Galleria Nazionale è dietro l’angolo così come Villa Borghese, il Maxxi e l’Auditorium sono nei pressi e un tram lo connette direttamente ai Musei Vaticani, inoltre a breve saranno disponibili nella adiacente Villa Poniatowski dei nuovi spazi espositivi da dedicare a mostre temporanee, senza trascurare la possibilità di aprire alla ristorazione di qualità magari in coerenza con le scoperte relative all’universo agroalimentare etrusco già presente simbolicamente al museo con un orto dimostrativo inaugurato lo scorso autunno. La scelta a questo punto è tra farne un luogo per soli studiosi o magari anche una destinazione potabile per gli appassionati, vocata a creare nuovo pubblico, ad incuriosire a offrire una scoperta coinvolgente e divertente di un periodo storico estremamente affascinante ma non facile da raccontare (“sto pensando di mettere un mio ologramma in ogni stanza, per spiegare come si deve le opere e il contesto”).

LA NUOVA DIREZIONE

Per capire quale delle due strade il nuovo direttore abbia intrapreso (qualche sospetto ce lo avevamo) e soprattutto per farci anticipare tutte le novità che vedranno coinvolto il museo in questo 2018 siamo andati a trovare Valentino Nizzo, ci siamo seduti in terra a gambe incrociate sotto lo straordinario emiciclo della Villa Giulia e abbiamo conversato per 10 minuti. Qui il video.

Massimiliano Tonelli

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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