Aspettando Marina Abramović, Palazzo Strozzi annuncia le mostre del 2019

Nel 2019, nel cinquecentesimo anniversario della scomparsa di Leonardo da Vinci, l’istituzione fiorentina dedicherà una mostra al suo maestro: Andrea del Verrocchio. In programma anche una retrospettiva su Natalia Goncharova, prodotta e organizzata con la Tate Modern di Londra

Sono Verrocchio. Il maestro di Leonardo e Da Mosca a Parigi: Natalia Goncharova. Tra Cézanne, Matisse e Picasso i due progetti espositivi ai quali Palazzo Strozzi sta lavorando per il prossimo anno. Ad annunciarli, nel corso della presentazione dell’Annual Report _17, sono stati il Direttore Generale, Arturo Galansino, e il Presidente della Fondazione Palazzo Strozzi, Matteo del Fante. Numeri alla mano, entrambi hanno sottolineato il trend positivo dell’istituzione fiorentina, come noto esempio di governance pubblico-privata. Dopo l’anno record 2016 – per intenderci, quello della monografica Ai Weiwei. Libero, accompagnata dalla chiacchieratissima installazione Reframe -, anche nel 2017 Palazzo Strozzi ha collezionato risultati importanti. Ad attestarlo i dati numerici relativi agli ultimi dodici mesi – ovvero al dodicesimo anno di attività della Fondazione – con Bill Viola. Rinascimento Elettronico a guidare la “classifica interna”: circa 270mila persone hanno visitata la retrospettiva sul pioniere della video art, associata a una serie di iniziative estese anche al territorio. Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna – terza e ultima mostra del ciclo focalizzato sul Manierismo fiorentino – si è attestata su 150mila ingressi; oltre 17mila i visitatori di Utopie Radicali. Oltre l’architettura: Firenze 1966-1967.

PALAZZO STROZZI, NON SOLO MOSTRE

Da segnalare anche le ricadute economiche sull’economia locale e nel contesto fiorentino determinate dell’azione culturale di Palazzo Strozzi: “L’impatto generato dalla Fondazione nel 2017 – indica la nota ufficiale – è stato di 33 milioni di euro confermandosi in linea con gli anni precedenti. Nel dettaglio, 7.4 milioni di euro sono stati generati dalla Fondazione e 25.6 milioni di euro dagli oltre 56mila visitatori recatisi a Firenze appositamente per le mostre di Palazzo Strozzi”. Nel 2017, inoltre, è proseguita anche l’attività sui fronti del restauro, della didattica e dell’accessibilità museale, tradotta in una pluralità di iniziative: da A più voci, il progetto dedicato alle persone affette da Alzheimer, a Sfumature, indirizzato ad adolescenti con disturbi dello spettro autistico, fino agli appuntamenti speciali, come la seconda edizione del convegno nazionale Arte/Scuola/Museo.

PRIME ANTICIPAZIONI SU MARINA ABRAMOVIĆ. THE CLENEAR

Nel segno della continuità si conferma il programma espositivo per il 2019. Introdotto dal Direttore Galansino, segue la formula del “doppio binario” già sperimentato negli ultimi anni, con “progetti espositivi volti alla valorizzazione del patrimonio artistico di Firenze e della Toscana insieme a progetti di arte moderna e contemporanea”, questi ultimi sempre promossi nell’ottica di stimolare “un suggestivo dialogo con un luogo simbolo del Rinascimento”. Così, dopo l’attesissima Marina Abramović. The Cleaner – al via il prossimo 21 settembre, renderà Palazzo Strozzi “un teatro vivente destinato a cambiare più volte nel corso della giornata”, ha anticipato Galansino – sarà la volta di Verrocchio. Il maestro di Leonardo – dall’8 marzo al 14 luglio 2019 – e di Da Mosca a Parigi: Natalia Goncharova. Tra Cézanne, Matisse e Picasso – dal 3 ottobre al 19 gennaio 2020.

PRONTO IL NUOVO MUSEINO PROGETTATO DA ARCHEA ASSOCIATI

Curata da Francesco Caglioti e Andrea De Marchi, la mostra su Verrocchio è stata sviluppata in collaborazione con il Museo Nazionale del Bargello, che ospiterà anche due sezioni. Figura centrale dell’avanguardia della prima metà del XX secolo, l’artista russa sarà posta a confronto con artisti come Cézanne, Gauguin, Matisse, Picasso, Chagall, Boccioni, in un itinerario espositivo che ne metterà in evidenza la produzione come pittrice, scenografa, costumista e illustratrice. Restano intanto aperte Nascita di una nazione. Tra Guttuso Fontana e Schifano – fino al 22 luglio – e The Florence Experiment, nato dalla sinergia tra Carsten Höller e Stefano Mancuso – fino al 26 agosto. Da poche settimane, infine, al piano terra di Palazzo Strozzi è accessibile anche il nuovo Museino, uno spazio progettato da Marco Casamonti/Archea Associati, nel quale è possibile avvicinarsi alla storia architettonica dell’iconico edificio: dalla costruzione alla vendita all’Istituto Nazionale delle Assicurazioni; dall’avvio della stagione espositiva, con le grandi mostre accolte fin dal 1940, passando per l’alluvione del 1966. All’interno del Museino sono conservati il rarissimo Modello in legno del Palazzo – risalente al 1489, realizzato in legno di tiglio, è l’unica riproduzione in scala conservata di una struttura privata rinascimentale – e il Il ritratto di Filippo Strozzi, eseguito da Ai Weiwei con mattoncini LEGO proprio per la retrospettiva del 2016.

-Valentina Silvestrini

www.palazzostrozzi.org

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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