Il genius loci della Puglia. Una collettiva a Bari

Pinacoteca Metropolitana, Bari – fino al 31 marzo 2017. Cinquanta artisti, che hanno scritto la storia dell’arte pugliese dal Novecento all’epoca contemporanea, interpretano il concetto di genius loci. Tra passato e presente.

Il genius loci, daemon ancestrale che protegge i luoghi abitati dall’uomo e che si estende concettualmente all’accezione filosofica di “luogo dell’anima”, costituisce il punto di avvio della ricerca artistica intrapresa dalla Pinacoteca Metropolitana Corrado Giaquinto di Bari con la collettiva antologica Genius Loci. Riflessi dell’identità pugliese in cinquanta artisti tra passato e presente, a cura della direttrice Clara Gelao. Un lungo viaggio alla scoperta delle radici identitarie della Puglia, che comprende cinquanta artisti tutti pugliesi (tranne Vito Capone, comunque di origini salentine), protagonisti della storia dell’arte del territorio dal Novecento all’epoca odierna.

UN ITINERARIO INTENSO

Un nutrito percorso espositivo che celebra le caratteristiche del paesaggio pugliese: la luce, gli ulivi, il mare, la pietra, il vento, riprendendo storicamente le origini contadine della Puglia, la sacralità della tradizione e i riflessi delle innumerevoli dominazioni straniere. Dalla nivea levità dei mandorli in fiore e dei paesaggi dipinti da Damaso Bianchi alla freschezza dell’opera di Francesco Romano, dalla struggente veduta di Polignano a Mare, Vento sul mare-Maestrale, di Enrico Castellaneta ai magnetici Bastioni di Castro, Donne di Puglia e Ricci di Nino Della Notte fino all’abbagliante e metafisico Bianco nella luce di Michele De Palma. Dall’opera dei fratelli Spizzico al lirismo neoclassico di Romano Sambati che, come sottolinea il critico Lucio Galante, “si smarrisce nel mito”. Vincenzo Ciardo, poi, definito “paesista” proprio per l’importanza che il paesaggio salentino assume nel suo percorso artistico, scrive – come riporta Galante – un bellissimo panegirico sull’ulivo, definito “deità casalinga del Salento” e “pianta antischematica per eccellenza”, fatta di “irrazionalità stravagante, la quale preferisce accordarsi con gli accidenti del suolo e con gli umori del clima, piuttosto che obbedire al controllo dell’uomo.

Giulio De Mitri, Azzurro, 2006

Giulio De Mitri, Azzurro, 2006

VOCE ALLA CONTEMPORANEITÀ

Spazio anche al genius loci interpretato da artisti contemporanei tra i quali Iginio Iurilli, con il vitalismo cromatico del suo Megariccio, l’eclettica opera di Michele Carone, il fascino delle installazioni create dallo scultore Lino Sivilli, l’originalità della poliedrica Ada Costa e le splendide creazioni di Giulio De Mitri, che omaggia il Mediterraneo in chiave attuale con i suoi light box azzurri.

Cecilia Pavone

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Cecilia Pavone

Cecilia Pavone

Cecilia Pavone, storica e critica d’arte, curatrice indipendente, giornalista professionista, è nata a Taranto ed è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Bari. La sua ricerca verte sulla fenomenologia artistica contemporanea e sulla filosofia dell’arte. Scrive su riviste specializzate…

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