Sangue su lente: Yoko Ono torna a turbare, postando sui social network l’immagine degli occhiali di John Lennon sporcati nel giorno dell’attentato mortale. Un drammatico omaggio, nel giorno del 44esimo anniversario del loro matrimonio

Tutto si può dire di Yoko Ono: e di tutto, sul suo conto, hanno da decenni detto e scritto detrattori e delatori. Per molti è artista sopravvalutata; per tantissimi è strega mefistofelica cui imputare la colpa dell’implosione dei Beatles. Ma a prescindere da ogni possibile giudizio negativo restano innegabili, per chiunque, le sue doti di […]

Tutto si può dire di Yoko Ono: e di tutto, sul suo conto, hanno da decenni detto e scritto detrattori e delatori. Per molti è artista sopravvalutata; per tantissimi è strega mefistofelica cui imputare la colpa dell’implosione dei Beatles. Ma a prescindere da ogni possibile giudizio negativo restano innegabili, per chiunque, le sue doti di eccezionale stratega della comunicazione: un’autentica regina quando si tratta di colpire nel segno. Arriva nel giorno in cui avrebbe celebrato il 44esimo anniversario di matrimonio con John Lennon il tweet che stende, con un montante alla bocca dello stomaco l’opinione pubblica americana. L’immagine è quella degli occhiali di John, così come furono pietosamente raccolti dal marciapiede della 72esima strada la sera in cui venne ucciso da Mark Chapman: schizzi di sangue sulle lenti. Il messaggio lanciato dalla vedova è durissimo: “più di 1.057.000 persone sono state uccise da armi dalle fuoco negli Stati Uniti da quando John Lennon è stato ucciso l’8 dicembre 1980. 31.537 persone vengono uccise da armi da fuoco negli Stati Uniti ogni anno. Stiamo trasformando questo bellissimo paese in zona di guerra”.
La foto, a suo tempo finita sulla copertina del greatest hits commemorativo “Season of Glass”, rimanda direttamente al sito ImaginePeace.com e rimbalza sulla pagina Facebook di Yoko, nell’invito, condiviso con il figlio Sean, alla mobilitazione contro l’indiscriminata diffusione di fucili e pistole. Contributo forse non fondamentale, ma certo importante all’interno del dibattito che rappresenta uno tra i punti più scottanti del secondo mandato di Obama alla Casa Bianca.  

– Francesco Sala

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Francesco Sala

Francesco Sala

Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

Scopri di più