È il Bosco Verticale di Stefano Boeri il grattacielo più bello e innovativo del mondo. Il progetto milanese vince a Francoforte l’International Highrise Award

Due torri residenziali alte 80 e 112 metri con 113 residenze. 800 alberi, 11mila fra perenni e tappezzanti, 5mila arbusti e oltre 100 specie diverse. Un totale di 20mila metri quadrati di bosco che si sviluppa in altezza nel cuore dell’area Porta Nuova Isola. Questi i numeri di Bosco Verticale, progettato da Boeri Studio con gli agronomi-paesaggisti […]

Due torri residenziali alte 80 e 112 metri con 113 residenze. 800 alberi, 11mila fra perenni e tappezzanti, 5mila arbusti e oltre 100 specie diverse. Un totale di 20mila metri quadrati di bosco che si sviluppa in altezza nel cuore dell’area Porta Nuova Isola. Questi i numeri di Bosco Verticale, progettato da Boeri Studio con gli agronomi-paesaggisti Laura Gatti ed Emanuela Borio, realizzato da Hines Italia sgr e vincitore dell’International Highrise Award. “Espressione del bisogno umano di contatto con la natura. I grattacieli boscosi sono un vivido esempio di simbiosi tra architettura e natura. Il progetto è un’idea radicale e coraggiosa per le città di domani, rappresenta sicuramente un modello per lo sviluppo di aree ad alta densità di popolazione in altri paesi europei”, ha dichiarato Christoph Ingenhoven, presidente della giuria.
Il premio, nato nel 2003 e promosso della città di Francoforte, del Museo dell’architettura di Francoforte (DAM) e da DekaBank che finanzia il progetto, è riservato ad architetti e developer le cui opere, terminate negli ultimi due anni, raggiungano almeno i 100 metri di altezza. Tra i finalisti, 5 colleghi d’eccezione: il De Rotterdam a Rotterdam dello Studio OMA, il One Central Park a Sydney dell’Ateliers Jean Nouvel e lo Sliced Porosity Block a Chengdu di Steven Holl Architects.
Il montepremi vinto, di 50mila euro, verrà destinato a uno o più progetti da realizzare con il quartiere Isola. Così è stato deciso da Stefano Boeri e Manfredi Catella (manager di Hines Italia) insieme a Francoforte per presenziare la cerimonia di premiazione. “Sono molto contento perché il premio che è stato assegnato al Bosco Verticale rappresenta un riconoscimento all’innovazione nell’ambito dell’architettura. E’ un invito a pensare all’architettura come un’anticipazione del futuro per ognuno di noi, non solo come l’affermazione di uno stile o di un linguaggio. Il Bosco Verticale è una nuova idea di grattacielo, in cui alberi e umani convivono. E’ il primo esempio al mondo di una torre che arricchisce di biodiversità vegetale e faunistica la città che lo accoglie” ha commentato Boeri. E, come tale, c’è da starne certi, sarà ancora di più sotto osservazione, soprattutto da parte degli scettici. Il dubbio di molti è che l’operazione ben confezionata sotto l’etichetta “green” sia più un’escamotage, per mitigare l’immagine negativa che hanno i grattacieli in Italia, che una realtà. Perché se da un lato è innegabile il valore di aver realizzato un bosco integrato con l’architettura nel centro di Milano, dall’altro il dubbio è che far crescere gli alberi in una condizione così lontana dal loro habitat naturale, non sia né rispettoso della natura né sostenibile.

– Zaira Magliozzi

 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Zaira Magliozzi

Zaira Magliozzi

Architetto, architecture editor e critico. Dalla sua nascita, fino a Marzo 2015, è stata responsabile della sezione Architettura di Artribune. Managing editor del magazine di design e architettura Livingroome. Corrispondente italiana per la rivista europea di architettura A10. Dal 2006…

Scopri di più