Anche Montevideo ha la sua Biennale

Lo scacchiere sarà pure già zeppo, ma nessuno ne vuol restare fuori. D’altra parte, anche questa è democrazia. E così inaugura in Uruguay l’ennesima Biennale d’Arte Contemporanea, in questa prima edizione diretta da Alfons Hug. L’Italia c’è, con il padre salesiano (!) Alberto Maria De Agostini e il meno inatteso Luca Vitone. Qui Montevideo.

Schiacciato tra i giganti di Brasile e Argentina, il piccolo Uruguay sta cercando la sua alternativa aprendo il 23 novembre la 1ª Biennale di Montevideo, che con il titolo El Gran Sur si propone l’obiettivo di inserirsi nei circuiti internazionali del contemporaneo. Curata da Alfons Hug, accompagnato dalle co-curatrici Paz Guevara e Patricia Bentancur e fortemente voluta dalla Principessa d’Aremberg con il coordinamento di Graciela Rompani, presenta più di 50 artisti provenienti da varie parti del mondo a intervenire in alcuni edifici storici della città vecchia, tra cui l’imponente sede del Banco della Repubblica Orientale del Uruguay, che secondo le intenzioni sarà da ora in poi spazio espositivo, e l’edificio Atarazana, primo arsenale della città.
Secondo Alfons Hug, “durante gli ultimi anni hanno predominato nella storia due punti di orientamento: Oriente e Occidente. In questa mostra, adesso, il tema è il Sud e la sua relazione con il resto del mondo. Secondo l’interpretazione degli artisti – dell’emisfero sud o nord, dell’oriente o dell’occidente – le opere offriranno diverse letture del Sud. Alcune seguiranno un orientamento geografico, come i grandiosi paesaggi del Sud, mentre altre incorporeranno gli aspetti politici e sociali. Alcune esploreranno il Sud come territorio reale, altre come allegoria e proiezione metaforica”. E naturalmente in tutto questo discorso rientra l’Italia: “Se per i poeti e i pensatori europei del secolo XVIII e XIX il Sud spesso era assimilato con l’Italia”, prosegue il curatore, “che in realtà è solo il ‘piccolo’ Sud, adesso si tratta di scoprire con gli artisti il ‘gran Sud’. Dove vivono ‘i figli di domani e di dopodomani’, per citare liberamente Nietzsche”.

Marc Dion Anche Montevideo ha la sua Biennale

1ª Biennale di Montevideo – Marc Dion

In linea con queste teorie, la presenza italiana di questa nuova Biennale con le affascinanti fotografie del padre salesiano Alberto Maria De Agostini, che nella prima metà del secolo scorso ha esplorato la Terra del Fuoco e immortalato con il suo obiettivo i nativi nel loro ambiente naturale, oggi totalmente scomparsi. Più strettamente legata alle vicende economico/politiche e sociali del Paese la intensa installazione di Luca Vitone dal titolo il sol dell’avvenire, 2012, che nella serie di sportelli della banca invasi da una selva di edere a richiamare la natura dell’uomo, inviterà il pubblico a prendere dei soldi che riproducono per un lato le banconote locali storiche e dall’altro rimandando a una frase tratta da grandi scrittori coinvolgendo lo spettatore al luogo, all’economia globale e all’ambiente.
Ottima la presenza degli artisti locali che cercano, con il supporto delle istituzioni e con l’apertura di attivissimi spazi espositivi come l’EAC (ex carcere) di far conoscere una ricerca artistica attiva e in linea con le attuali ricerche internazionali.

Massimo Scaringella

www.bienaldemontevideo.com/

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