Un altro albergo galleria d’arte. La sorpresa dell’Hotel de LEN a Cortina

Inaugurato all’inizio del 2022, puntando sull’utilizzo funzionale e di design del legno di recupero, l’Hotel de LEN nasconde una collezione d’arte che si apprezza negli spazi comuni. E quest’anno è stato anche il quartier generale della manifestazione Genesis

L’insegna, de LEN, fa riferimento al legno (len in ladino) che caratterizza l’architettura tradizionale alpina. Ed evidenzia la continuità tra passato e presente nell’idea di recuperare una struttura storica per restituirla alla comunità e farne nuovamente un fiore all’occhiello dell’ospitalità turistica, nell’ecosistema privilegiato di Cortina d’Ampezzo. Rinomata meta di villeggiatura, ormai capace di attrarre un turismo qualificato ben oltre i picchi stagionali, la cittadina circondata dalle Dolomiti venete si prepara alla volata che la porterà, nel 2026, a co-ospitare i Giochi Olimpici invernali con Milano. Senza trascurare gli eventi intermedi che condurranno a quella data: dai Mondiali di sci del 2021 alla Cortina Cocktail Week del prossimo dicembre fino al progetto Genesis, che a inizio settembre 2022 ha confermato i successi del debutto con la sua seconda edizione: tra i più interessanti eventi in Italia tra quelli che riescono felicemente a coniugare cultura, gastronomia, sostenibilità e territorio.

Hotel de LEN. Ph. Ben Schott

Hotel de LEN. Ph. Ben Schott

VERSO LE OLIMPIADI INVERNALI 2026

In tal senso dev’essere interpretata l’accelerazione di un settore ricettivo già ben posizionato, nel panorama italiano e internazionale, per qualità di offerta e servizi. Cortina sta recuperando il tempo perduto e si sta dotando insomma di nuovi spazi contemporanei destinati all’hospitality. Un impegno che si concretizza tanto nel segmento ristorativo – vedi l’arrivo in pianta stabile del gruppo Alajmo, dall’inizio di dicembre alle prese con la nuova gestione dello storico El Toulà, ma anche l’investimento dell’amministrazione locale su eventi enogastronomici di alto profilo, come appunto Genesis, esperienza annuale ideata dal miglior ristorante della cittadina, il SanBrite, e sostenuta da Fideuram, che lo scorso settembre ha acceso il dibattito sulle relazioni tra cibo, terra e natura – quanto nel rinnovamento della scena alberghiera, con l’arrivo di grandi brand del segmento lusso (da Mandarin Oriental e Relegance) e la ristrutturazione di vecchie glorie dell’hotellerie locale.

Hotel de LEN. Ph. Helenio Barbetta

Hotel de LEN. Ph. Helenio Barbetta

L’HOTEL DE LEN A CORTINA. IL DESIGN DEL LEGNO

Ha precorso i tempi, inaugurando già all’inizio del 2022, il gruppo San Domenico Hotel della famiglia Malpignano (cui fanno capo realtà affermate come Borgo Egnazia e la Masseria San Domenico, in Puglia), che a Cortina ha scelto di lavorare sullo storico Hotel Impero per farne una struttura di ospitalità a 5 stelle, con Spa panoramica all’ultimo piano e spazi dal design moderno. Nella gestazione dell’Hotel de LEN, però, si è partiti dal legno di abete e di cirmolo (di recupero, con il coinvolgimento di fabbri e falegnami locali), che identifica la facciata scandita da pannelli orientati verso le montagne e si ritrova in abbondanza all’interno. Il progetto architettonico firmato dallo studio veneziano GRIS+DAINESE non ha puntato solo all’estetica, concentrandosi invece sulle qualità funzionali del legno, oltre che rinnovabile e sostenibile, capace anche di offrire protezione dall’inquinamento acustico, atmosferico ed elettromagnetico. Evidenze, queste, emerse da uno studio che gli architetti hanno condotto con il supporto dell’università slovena di Primorska, focalizzandosi sull’uso del legno nuovo e antico come elemento di benessere (dall’ergonomia alla rifrazione luminosa, alle essenze olfattive che favoriscono il riequilibrio psicofisico), prima ancora che come materiale di arredo.

DE LEN A CORTINA. HOTEL O GALLERIA D’ARTE?

Ma la vera sorpresa, alloggiando in hotel (22 sono le camere per gli ospiti, che oltre alla Spa possono usufruire di bar e ristorante della struttura), arriva guardandosi intorno. La proprietà dell’hotel, che non coincide con la gestione del gruppo San Domenico, ha infatti riunito una collezione di arte contemporanea che oggi si apprezza negli spazi comuni dell’albergo. Tra fotografie, dipinti e installazioni, spiccano i nomi di grandi autori come Anri Sala (Tirana, 1974), presente in hotel con lo scatto Untitled (Tagplant#1, 2005), o i Masbedo, con la fotografia Schegge d’incanto in fondo al dubbio, tratta dal dittico-video proiettato al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2009, e Teorema di incompletezza (2008, still da video girato in Islanda). C’è spazio, in coerenza con la filosofia dell’hotel, per tematiche relative al consumo delle risorse, alla sostenibilità ambientale e sociale, come dimostrano il lavoro di Basir Mahmood (All divided equally, 2018), o le serie fotografiche di Irene Kung (The tree series, 2014-19) e di Shadi Harouni (Unnamed mountain, 2017). Tra gli artisti in collezione, anche Candice Jewell (Wiltshire, 1997), Giovanni Giaretta (Padova, 1983), Mircea Cantor (Oradea, 1977). Goldschmied & Chiari, duo italiano al lavoro tra Roma e Milano, firmano invece la serie di quaranta fotografie dedicate alle Ninfee (2011, in collezione si apprezza lo scatto #35), però realizzate con sacchetti di plastica colorati, per portare all’attenzione l’inquinamento del fiume Tevere.

Livia Montagnoli

https://hoteldelen.it/

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