Viaggio a Dakar, la città dei giardini

Fra orti urbani e giardini rigogliosi, Dakar e le due isole che la affiancano sono una meta ideale per gli amanti della natura

In Senegal si trovano quasi tutti gli ambienti tipici del continente africano: dune, foreste di mangrovie, grandi alberi di Baobab, fiumi, paludi, spiagge oceaniche, riserve naturali, perfino giungle equatoriali. Gran parte della biodiversità di questo Paese è visibile nella capitale, Dakar.
In mezzo al traffico e al rumore delle strade appaiono macchie di verde tra gli spartitraffico, alle rotonde o sui tetti di vecchi edifici. Sono i micro-jardin, ovvero gli orti urbani di Dakar, piccole oasi di pace a interrompere la frenetica vita della città. Si tratta di una soluzione ecologica introdotta dalla FAO per il recupero di spazi urbani in stato di abbandono e per favorire la produzione orticola. Il progetto ha uno sfondo sociale: rende possibile coltivare ortaggi e aromatiche in maniera economica e facilmente accessibile alle categorie più fragili.

I giardini di Dakar. Photo Claudia Zanfi

I giardini di Dakar. Photo Claudia Zanfi

SPAZI VERDI A DAKAR

Nel centro di Dakar alcuni edifici storici sono contornati da rigogliosi giardini aperti al pubblico, come il Palazzo presidenziale, interessante architettura in stile coloniale di inizio Novecento, e l’Institut Français, che all’interno del suo giardino ospita un enorme esemplare di Baobab, imponente albero dal tronco rigonfio, in grado di contenere fino a 120mila litri d’acqua per resistere alle dure condizioni di siccità. Lungo la Corniche, arteria principale che costeggiando l’oceano corre fino alla punta della città, sono stati recentemente inaugurati i nuovi Giardini pubblici. Da qui si possono osservare meravigliosi tramonti e arrivare allo storico faro (secondo in tutta l’Africa) sulla collina di Mamelles. Di recente realizzazione, questi giardini lineari sono spazi ricreativi molto frequentati e tra la vegetazione accolgono playground per famiglie, alternati a spazi per sport all’aperto.
Giardini speciali sono quelli realizzati sul tetto di Trames, agenzia per la promozione di arte, musica, cultura, sede principale della Biennale di Dakar. Situata in un ex deposito nei pressi del porto, la terrazza accoglie ogni settimana concerti live, presentazioni, mostre.

I giardini di Dakar. Photo Claudia Zanfi

I giardini di Dakar. Photo Claudia Zanfi

LE ISOLE NGOR E GOREÉ

Ma i giardini più affascinanti crescono sulle due isole che affiancano Dakar. L’Isola di Ngor, raggiungibile in barca in cinque minuti, è senza elettricità e senza automobili. In questa piccola terra dall’atmosfera bohémienne si trovano un villaggio di pescatori e una serie di vecchi edifici trasformati in atelier d’artisti con ampi giardini tropicali. Tra questi l’aula didattica e officina d’arte del pittore Abdoulaye Diallo. E la Maison du Bonheur, scuola d’arte e alloggio per ragazzi di strada, che offre corsi, seminari e ospitalità a coloro che desiderano avvicinarsi alla filosofia dell’Abbé Pierre. L’Isola di Gorée, Patrimonio Unesco, situata a mezz’ora di battello da Dakar, è un luogo tranquillo e fuori dal tempo, con stradine sterrate dove non circolano automobili. Le case coloniali con balconi in ferro battuto sono interamente ricoperte da vegetazione e bouganville, circondate da rigogliosi giardini con alberi di mango, rose del deserto, oleandri, acacie e cespugli di aloe.

Claudia Zanfi

Articolo pubblicato su Grandi Mostre #33

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Claudia Zanfi

Claudia Zanfi

Claudia Zanfi, promotrice culturale e appassionata di giardini, collabora con istituzioni pubbliche e private su progetti dedicati ad arte, società, paesaggio. Nel 2001 fonda il programma internazionale GREEN ISLAND per la valorizzazione dello spazio pubblico e delle nuove ecologie urbane.…

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