2022 da record per i musei di Torino. Ma la qualità conta più dei numeri

Dal Museo Egizio al MAUTO, passando per Camera e Museo del Cinema, le istituzioni culturali cittadine festeggiano ingenti presenze. Senza adagiarsi: ambiziosi cantieri in vista per Musei Reali e GAM

Si scomoda il termine record per riassumere l’ultimo anno del sistema museale torinese, che può dimostrare – dati alla mano – di aver beneficiato tout court della ripartenza di una ricca programmazione culturale cittadina (si pensi al buon riscontro di Artissima: oltre 33mila visitatori per la quattro giorni di full immersion nell’arte contemporanea della ventinovesima edizione), oltre che della più diffusa ripresa del turismo nel Paese. Sono tanti, infatti, i musei italiani a poter festeggiare i buoni numeri del 2022, arrivati a contrastare l’obbligata battuta d’arresto imposta dalla pandemia, che per molti si è rivelata opportunità per riflettere su accessibilità e nuove modalità di visita, dunque risorsa inaspettata nel preparare il terreno a una ripartenza concentrata, forse come mai prima, su servizi ai visitatori e qualità dell’offerta. Anche per questo, i dodici mesi che ci lasciamo alle spalle, con picchi molto lusinghieri durante le festività natalizie (su tutti, il record storico di presenze agli Uffizi di Firenze, ma anche il boom di accessi al Museo del Cinema di Torino), restituiscono alla cultura la centralità che merita, facendo ben sperare per il 2023.

Musei Reali Torino, Galleria Sabauda, Collezione Gualino, nuovo allestimento. Photo Davide Bozzalla per i Musei Reali, 2022

Musei Reali di Torino, Galleria Sabauda, Collezione Gualino, nuovo allestimento. Photo Davide Bozzalla per i Musei Reali, 2022

IL 2022 DA RECORD DEI MUSEI DI TORINO

In questo quadro, Torino emerge in formazione compatta, raccogliendo il consenso di cittadini e turisti in tutte le sue principali sedi museali. Dal Museo Egizio, che nel ’22 ha contato un numero di visitatori che sfiora i 900mila (898.500, con esattezza), superando l’ultimo dato raccolto prepandemia nel 2019, alla Fondazione Torino Musei – con 154 mila presenze alla GAM, quasi 100mila visitatori al MAO e oltre 243mila a Palazzo Madama – al risultato senza precedenti del MAUTO, con 240mila ingressi nel 2022 a fronte del precedente picco di 221mila raggiunto però solo nel lontano 2011, in concomitanza con la riapertura del museo dopo la lunga chiusura per ristrutturazione. Ma ottimi sono stati anche i numeri di Camera, Centro Italiano per la Fotografia che ha chiuso l’anno con 71mila presenze (polverizzando il record di 63mila del 2019), anche grazie al successo della mostra dedicata a Robert Doisneau. E soddisfazione esprime il circuito dei Musei Reali di Torino, con un 2022 che “segna il ritorno a un’affluenza in linea con quella dell’epoca prepandemica”, riporta la nota ufficiale, confermando “il superamento della lunga crisi e la centralità dei musei come punti di riferimento per lo sviluppo di comunità umane più consapevoli e più solidali”, sottolinea la direttrice Enrica Pagella. Gli oltre 500mila visitatori accolti dai Musei Reali nel corso dell’anno che si è appena concluso hanno goduto del riallestimento della Galleria Archeologica e della Collezione Gualino alla Galleria Sabauda, oltre che di progetti espositivi ambiziosi, dalla mostra su Vivian Maier all’accattivante allestimento di Animali a Corte.

Palazzo Reale, Musei Reale di Torino. Photo Andrea Guermani

Palazzo Reale, Musei Reali di Torino. Photo Andrea Guermani

QUALITÀ E (NON SOLO) QUANTITÀ. L’ESEMPIO DEI MUSEI REALI

E il 2023 proseguirà nel segno di importanti cantieri di restauro e ammodernamento delle strutture, confermati dalla direttrice, dalla conclusione del restauro della facciata del Palazzo Reale, prevista per la primavera, al riallestimento degli spazi di accoglienza “che offriranno al pubblico nuovi servizi di biglietteria, di guardaroba e di orientamento”. E sempre nel corso di quest’anno sarà avviata la ristrutturazione delle Serre Reali lungo il corso Regina, “dove sono previste sale conferenze, aule didattiche e di studio, depositi visibili e laboratori di restauro. Uno spazio che consentirà di rafforzare il ruolo sociale dei Musei Reali verso la cittadinanza locale e globale”. Ci piace leggere l’operazione di restyling e rinnovamento avviata dai Musei Reali nel quadro di un più ampio dibattito sull’importanza relativa dei numeri a fronte dell’effettiva qualità dell’esperienza museale. La recente scelta del Louvre di porre un tetto massimo (30mila visitatori: cifra comunque monstre) agli ingressi giornalieri per “facilitare una visita confortevole e garantire condizioni di lavoro ottimali per il personale del museo” invita ad anteporre la qualità alla quantità. Pensiero condivisibile, oltreché, nel caso specifico, non limitante per l’annata più che soddisfacente del Louvre, che negli ultimi dodici mesi ha accolto 7,8 milioni di persone. La strategia corretta, dunque, come mostrano anche i Musei Reali di Torino – che nel frattempo hanno pubblicato il primo volume nel settore museale italiano con le Linee guida per una comunicazione rispettosa delle differenze di genere al museo – è quella di non adagiarsi sui numeri, investendo per migliorare le condizioni di visita e diversificare l’offerta (come peraltro stanno facendo anche a Parigi).

Museo Egizio, Torino

Museo Egizio, Torino

2023: IL CANTIERE DELLA GAM

Il 2023, del resto, anche per Torino segnerà la messa a frutto dei fondi stanziati dal PNRR per la cultura. Accanto agli attesi interventi di rigenerazione urbana per quartieri come Vallette, Aurora e Barriera di Milano, e al recupero di edifici inutilizzati come la Caserma Amione  e la Manifattura Tabacchi, infatti, i musei della città saranno direttamente interessati dal rinnovamento, che si concentrerà in primis sulla GAM: 25 milioni di investimento per realizzare il “progetto internazionale di valorizzazione” preannunciato dall’Assessore alla Cultura Rosanna Purchia, procedendo però per lotti, per garantire sempre l’apertura ordinaria del museo. Anche il Museo Egizio vedrà nel 2023 l’apertura di un nuovo spazio, frutto in realtà del riallestimento del terzo piano, finora destinato alle mostre temporanee. Dal prossimo autunno si potrà infatti visitare la Sala della Scrittura, adibita al racconto di tremila anni di scrittura nell’antico Egitto, dai geroglifici al copto: esposto anche il Papiro dei Re, l’unica lista reale d’epoca faraonica scritta a mano giunta fino ai giorni nostri.

Livia Montagnoli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati