I musei da vedere a Urbino

Fra i centri più importanti del Rinascimento italiano c’è Urbino, nelle Marche, patrimonio UNESCO dal 1998. Ecco un itinerario fra i musei della città se l’avete scelta come meta delle vostre vacanze

Conosciuta come la città natale del celeberrimo Raffaello Sanzio, Urbino deve molto della sua fama anche al lungimirante Duca Federico da Montefeltro, che rese la cultura e lo studio un vero e proprio stile di vita a cui attenersi, valido ancora oggi. Qui trovate una guida ai musei di Urbino che valgono di certo una visita.

Valentina Muzi

PALAZZO DUCALE

Tra le prime mete da non perdere c’è lo splendido Palazzo Ducale di Urbino, rappresentazione emblematica del suo proprietario, il famoso Federico da Montefeltro. Quest’ultimo, figlio legittimato del conte Guidantonio, succede al fratellastro Oddantonio – ucciso in una rivolta ‒ e prende le redini del potere nel 1444. La qualità che ancora riecheggia è stata quella di aver saputo governare con moderazione, portando Urbino ai massimi livelli durante il Rinascimento italiano. Infatti a lui si devono ancora i segni indelebili che Urbino sfoggia con vanto, come i raffinati tocchi decorativi provenienti dalle più importanti maestranze dell’epoca, ovvero Piero della Francesca o Leon Battista Alberti, che hanno trasformato il contesto urbano e culturale dell’intera città.
Nel corso degli anni Palazzo Ducale ebbe diverse fasi di sviluppo, ma a contribuirvi essenzialmente fu l’architetto dalmata Luciano Laurana, a cui si devono i fiabeschi torricini. Nel 1459 il Duca di Montefeltro aveva già dato inizio ai lavori di ampliamento, di cui fa parte l’Appartamento della Jole, assieme alla decorazione delle sale realizzate da Michele di Giovanni da Fiesole, detto il Greco. La struttura del palazzo è funzionale, tanto che si nota il tocco dell’ingegnere e architetto militare del duca, il senese Francesco di Giorgio Martini, al quale si era affidato per avere il proprio studio intarsiato nel nucleo centrale dell’edificio. Passeggiando per le ali del piccolo “castello” è possibile lasciarsi catturare dalla cappellina del Perdono, attribuita al Bramante, e da un piccolo Tempio dedicato alle Muse, decorato dal pittore di corte Giovanni Santi, padre del celebre Raffaello, senza dimenticare i tratti iper raffinati con cui è stato realizzato il Salone delle Feste. L’equilibrio rinascimentale, invece, si esprime nello stupendo Cortile d’Onore, in un altalenarsi di accostamenti cromatici. Perla del palazzo era la biblioteca dei manoscritti miniati, la più prestigiosa dell’epoca, per la quale lo stesso Federico impegnò una cospicua parte delle sue rendite di condottiero – la preziosa raccolta fu acquistata da Alessandro VII nel 1657 per la biblioteca Vaticana. Con la morte del Duca, portarono avanti l’impronta lungimirante data alla città il figlio Guidobaldo e la sua consorte Elisabetta Gonzaga, con i quali si conclude la dinastia dei Montefeltro, cui succede la casata Della Rovere. Ed è proprio a loro che si deve l’attuale secondo piano del palazzo, che ospita le collezioni di dipinti del Seicento, le diverse grafiche e le collezioni di ceramica; a questo si aggiunge anche la Sala del re d’Inghilterra. Il potere del ducato sfiorisce nel 1631, quando subentra il dominio della Chiesa, tanto che l’ultima discendente, Vittoria Della Rovere, si trasferì a Firenze dove portò tutto il suo “Guardaroba” ducale, sposando il cugino Ferdinando de’ Medici. Le importanti collezioni del palazzo ora sono conservate nella Galleria degli Uffizi, mentre parte del nucleo archeologico passò al cardinale Francesco Stoppani nel 1756 ed è oggi visibile nel Museo Lapidario.

Piazza Rinascimento 13
http://www.gallerianazionalemarche.it/palazzo-ducale/

Palazzo Ducale Urbino

Palazzo Ducale Urbino

GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE

A ospitare la Galleria Nazionale delle Marche è il prestigioso Palazzo Ducale. La Galleria venne istituita con il Reale Decreto del 7 marzo 1912, e da quel momento divenne una realtà museale autonoma rispetto all’Istituto di Belle Arti. Purtroppo, a causa delle spoliazioni e diaspore avvenute in una prima fase dopo la morte di Federico da Montefeltro, nonché dopo la morte dell’ultimo erede maschio dei Della Rovere (quando l’intero patrimonio passò nelle mani della Chiesa) le collezioni risultano esigue. A tal proposito, si decise di esporre le opere pervenute dalle sedi degli istituti soppressi. La storia della Galleria era strettamente connessa al restauro del Palazzo, tanto che ogni allestimento era pensato per recuperare gli ambienti non accessibili. L’apertura ufficiale avvenne nel 1913 con l’allestimento della collezione firmato da Lionello Venturi. Fu proprio in questo periodo che la collezione si arricchì con gli affreschi di Antonio da Ferrara staccati dalla Cappella Paltroni, con il gonfalone raffigurante il beato Giacomo della Marca di Carlo Crivelli e due acquisti del Ministero della Pubblica Istruzione, ovvero una Madonna con Bambino di Giovanni Santi e la raffigurazione di San Francesco di Federico Barocci. Un grande implemento della raccolta si ebbe anche con la direzione di Luigi Serra, dal 1915 al 1933, grazie a depositi di opere d’arte come la Flagellazione e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca, i dipinti di Giovanni Santi e Timoteo Viti, lo Stendardo del Signorelli e molti altri ancora. Nel 1927 lo Stato riconobbe il prestigio della Galleria marchigiana inviando a Urbino un’opera realizzata da Raffaello, ovvero il Ritratto di gentildonna. Infine, grazie alla direzione del Pacchioni, diverse opere tornarono nelle Marche, come ad esempio 14 tele di Uomini Illustri originariamente collocate nello Studiolo del Duca, fino a quel momento ospitate presso la Galleria Barberini.

Piazza Rinascimento 13
http://www.gallerianazionalemarche.it/il-museo/

Piero della Francesca, Flagellazione di Cristo, 1460 ca., tempera su tavola, 58,2×81,5 cm. Galleria Nazionale delle Marche, Urbino

Piero della Francesca, Flagellazione di Cristo, 1460 ca., tempera su tavola, 58,2×81,5 cm. Galleria Nazionale delle Marche, Urbino

CASA NATALE DI RAFFAELLO

Casa Raffaello è uno dei musei da vedere a Urbino, luogo in cui il 28 marzo 1483 nacque Raffaello Sanzio, e dove si trova l’affresco della Madonna con Bambino attribuito al giovane artista come primissimo assaggio di quella che sarebbe stata la sua carriera. Con la sua morte, avvenuta a Roma nel 1520, l’immobile passò agli eredi, che lo divisero. Successivamente, l’architetto Muzio Oddi acquistò parte dello stabile, e più precisamente quella dove sembra sia nato l’artista, restaurandola, annettendola alla propria casa con affisso sulla facciata l’iscrizione latina con l’aggiunta di un distico del Bembo, visibile ancora oggi. Dopo una serie di vicissitudini, la casa venne acquisita dall’Accademia Raffaello nel 1873 che, grazie al contributo del nobile londinese John Morris Moore, ne diventò la sede. Nel corso degli anni la casa ha accolto numerose opere d’arte, frutto della generosa e lungimirante collaborazione con cittadini privati e pubbliche istituzioni; alcuni oggetti sono strettamente legati a Raffaello (come ad esempio le copie dei suoi dipinti, bozzetti per il suo monumento, omaggi, etc.), altri documentano la storia urbinate e altri ancora costituiscono la conoscenza e l’approfondimento sul mito che per diversi anni ha accompagnato la figura di Raffaello nella sua ricerca artistica.

Via Raffaello 57
http://www.casaraffaello.com

Casa di Raffaello a Urbino

Casa di Raffaello a Urbino

MUSEO DEL LAPIDARIO DI URBINO

All’interno del Museo del Lapidario sono esposti tutti i reperti che costituivano l’antico “Museo di antiche iscrizioni” voluto dal Cardinale Giovan Francesco Stoppani. A lui apparteneva una parte della raccolta, mentre il secondo nucleo di opere perveniva dall’urbinate Raffaela Fabretti, e tutti e due i nuclei facevano riferimento a periodi e luoghi totalmente diversi tra loro. A pensare a un adeguato allestimento ci fu l’architetto riminese G. F. Buonamici e, in occasione dell’apertura del polo – l’8 settembre 1756 ‒ venne dedicata al cardinale una iscrizione oggi visibile nella prima sala del museo. Passeggiando per le sale è possibile incontrare opere di particolare rilievo, come ad esempio un tondo rosso antico con la raffigurazione della nota scena mitologica dove Ulisse si fa legare dai compagni all’albero maestro della sua imbarcazione per non cedere ai soavi canti delle Sirene, assieme a Tavolette di colombari e una Stele antica.

Piazza Duca Federico
https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Cultura/Ricerca-Musei/Id/379/URBINO-Museo-Lapidario

Disco frammentario in rosso antico con rilievo raffigurante Ulisse e le Sirene, provenienza ignota. Museo del Lapidario, Urbino

Disco frammentario in rosso antico con rilievo raffigurante Ulisse e le Sirene, provenienza ignota. Museo del Lapidario, Urbino

MUSEO DEI GESSI DELL’UNIVERSITÀ DI URBINO

All’interno di alcuni ambienti dello storico Palazzo Albani si trova il Museo dei Gessi dell’Università degli Studi Carlo Bo. La collezione vanta quarantuno calchi storici – del XVIII e XIX secolo ‒ acquistati dall’Istituto di Belle Arti delle Marche subito dopo la sua nascita, ovvero nel 1861 (e a tutt’oggi di proprietà della Scuola del libro – Liceo Artistico, erede dell’istituzione ottocentesca). La modalità con la quale sono esperite oggi le opere dona una fotografia precisa dell’interesse verso l’antico che contraddistingue il contesto urbinate nel XIX secolo, rappresentando le scelte e le tendenze dell’epoca nonché il gusto che verteva verso una campionatura delle più celebri sculture del mondo greco e romano, rivenute sin dal XV secolo in Italia e poi in Grecia e che oggi troviamo conservate nei più grandi poli museali d’Europa, quali i Musei Vaticani, i Musei Capitolini, gli Uffizi, il MANN di Napoli, il Louvre.

Via Timoteo Viti 10
https://hello.uniurb.it/musei/home/museo-dei-gessi/

Museo dei Gessi, Palazzo Albani, Università di Urbino

Museo dei Gessi, Palazzo Albani, Università di Urbino

MUSEO DEL GABINETTO DI FISICA DELL’UNIVERSITÀ DI URBINO

Uno dei musei da vedere a Urbino fa parte del Gabinetto di Fisica, struttura scientifica dell’Università sita nel centro storico della città. Ubicato in uno dei più prestigiosi palazzi settecenteschi, ovvero presso il Palazzo degli Scolopi, lo stesso che ospitò anche il famoso Collegio scolopico dove si svolgevano le Pubbliche Accademie di Fisica Sperimentale. L’inaugurazione del museo scientifico fu nella prima metà dell’Ottocento e, oggi, la sua è una tra le più importanti collezioni universitarie italiane, comprendenti oltre seicento reperti databili tra la seconda metà del XVIII secolo e i primi anni del XX. Ricerche d’archivio e studi approfonditi hanno permesso non solo di identificare il ruolo sperimentale avuto da questi strumenti in ambito locale, ma anche di contestualizzarli storicamente a livello nazionale e internazionale. Oltre ai molteplici oggetti, il museo dispone anche di una sezione dedicata alle origini della scienza nella corte urbinate, con la ricostruzione digitale, interattiva e multimediale, dello studiolo di Federico da Montefeltro.

Piazza della Repubblica 13
https://physlab.uniurb.it/Museum.html

Igroscopio a pupazzo, fine del XVIII secolo, terracotta, budello animale, ferro. Museo del Gabinetto di Fisica, Palazzo degli Scolopi, Università di Urbino

Igroscopio a pupazzo, fine del XVIII secolo, terracotta, budello animale, ferro. Museo del Gabinetto di Fisica, Palazzo degli Scolopi, Università di Urbino

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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