Weekend a Bolzano. Cosa fare e vedere in città e nei dintorni

Se siete a Bolzano per visitare le mostre promosse dal Museion, ecco qualche consiglio per scoprire la città, le sue attrazioni e le tappe da non perdere

Nel ricco programma 2022 del Museion è il momento di mettere a confronto due autori che hanno segnato il Novecento con le proprie innovazioni: due mostre su artisti vissuti in tempi e contesti geografici differenti, accomunati però dalla volontà di tradurre un pensiero molto personale e fuori dagli schemi dati. Loro sono l’attivista filippino David Medalla (Manila, 1942-2020) con la prima grande esposizione a lui dedicata dopo la sua scomparsa, ed Erika Giovanna Klien (Borgo di Valsugana, 1900 – New York, 1957), protagonista del Cinetismo. Sulla soglia della stagione estiva, il capoluogo altoatesino è del resto foriero di molti appuntamenti culturali. E l’occasione è buona per scoprire Bolzano nella sua dimensione cittadina che tiene insieme l’identità sudtirolese con quella italiana e nel rapporto che intrattiene con le aree rurali circostanti. Ecco una guida alla città e ai luoghi da visitare.

Duomo di Bolzano

Duomo di Bolzano

L’ITINERARIO NEL CENTRO DI BOLZANO

Già nel XII secolo via dei Portici è stata il cuore della vita cittadina di un centro vocato – per posizione geografica e ruolo di giunzione tra i territori di qua e di là dalle Alpi – ai commerci. Dove oggi sorge il Duomo, invece, nei primi secoli dopo Cristo si estendeva ancora l’abitato fuori le mura, con la chiesa paleocristiana che nel XII secolo lasciò il posto alla basilica in stile romanico, poi rimaneggiata ancora per diventare l’architettura gotica che è oggi l’edificio religioso più visitato della città (ma interessanti sono anche la chiesa dei Francescani e quella dei Domenicani, con il ciclo di affreschi di scuola giottesca della Cappella San Giovanni e il chiostro affrescato alla fine del XV secolo), con il campanile filigranato che svetta sul tetto in piastrelle colorate verde e oro. All’interno si apprezzano un pulpito in pietra serena e gli affreschi sopravvissuti ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. A breve distanza, il salotto di piazza Walther si presenta nell’assetto ottocentesco voluto da Massimiliano di Baviera. Gratuito e meritevole di una visita è il percorso espositivo all’interno del Monumento alla Vittoria, che ripercorre la storia a cavallo tra i due grandi conflitti mondiali del Novecento.

Museion, Bolzano

Museion, Bolzano

IL MUSEION

L’attività di promozione dell’arte moderna e contemporanea del Museion inizia nel 1985. Solo dal 2008, però, le collezioni sono ospitate nell’edificio progettato dallo studio di architettura KSV Krüger Schuberth Vandreike di Berlino, caratterizzato dalle grandi vetrate trasparenti che mettono in comunicazione la città nuova con il centro storico. Punto di incontro per un dialogo proficuo tra i protagonisti dell’arte internazionale – anche lontani dai percorsi più battuti –, il Museion si è posto sin dalle origini come riferimento per l’arte locale, a sostegno della creatività altoatesina. E rappresenta generi dall’architettura al cinema alle arti performative. Tra i nuclei più significativi di una collezione articolata per temi, il gruppo di opere luminose (da Gruppo N a Otto Piene) e i lavori sul rapporto tra immagini e testo, che diversificano l’originale corpus del museo, centrato sulle avanguardie italiane, con una forte apertura verso l’area mitteleuropea. Il programma del 2022 prevede l’avvicendarsi di grandi mostre: oltre a quelle in corso, alla fine di settembre torna il programma di ricerca Techno Humanities. Il 26 maggio appuntamento con la lecture di Ibrahim Mahama, artista ghanese vincitore del Premio Pascali 2021.

https://www.museion.it/

Museo Archeologico dell'Alto Adige, Bolzano

Museo Archeologico dell’Alto Adige, Bolzano

ÖTZI AL MUSEO ARCHEOLOGICO DELL’ALTO ADIGE

La rilevanza del museo nel panorama italiano e internazionale è legata alla celebre mummia Ötzi, l’Uomo conservato dal ghiaccio vissuto 5300 anni fa, che dal 1998 ha trovato posto nelle collezioni del polo archeologico. Intorno a questo ritrovamento unico nel suo genere (a opera di due alpinisti, che nel 1991, casualmente, hanno scoperto il corpo sul ghiacciaio della Val Senales), non a caso, si è costruito un allestimento che indaga tra le pieghe dell’epoca in cui l’uomo visse – l’Età del Rame –, ricostruendo costumi e abitudini del tempo. Altrettanta importanza è data all’eco mediatica suscitata dalla scoperta e alla vicenda conservativa della mummia, che ha richiesto procedure inedite per garantire la tutela non solo del corpo (la mummia viene conservata in una cella frigorifera appositamente progettata ed è visibile attraverso una piccola apertura), ma anche di indumenti ed equipaggiamento di cui è corredato. Fino a novembre 2022 si visita la mostra Stone Age Connections, sulla mobilità ai tempi di Ötzi.

https://www.iceman.it/

Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano

Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano

ARTE CONTEMPORANEA ALLA FONDAZIONE ANTONIO DALLE NOGARE

In località Gries, villaggio che si sviluppa oltre il Ponte Talvera, inglobato nella città nel 1925, nei pressi della stazione a valle della funivia di San Genesio, sta il museo di arte contemporanea Fondazione Antonio Dalle Nogare, architettura moderna nata (su progetto di Walter Angonese, con opere site specific di Robert Barry e Dan Graham) per promuovere l’arte contemporanea, intesa come linguaggio per leggere i cambiamenti della società, come strumento di dialogo tra arte, architettura, innovazione e come mezzo per stimolare la partecipazione di diverse tipologie di pubblico. Oltre alle opere della collezione privata (lavori di maestri della seconda metà del XX secolo, con un nucleo importante di Arte Povera), lo spazio ospita frequentemente mostre temporanee, workshop, performance.
L’ingresso è sempre gratuito, come pure le visite guidate che la Fondazione offre tutti i venerdì alle 18 e il sabato alle 11.

https://fondazioneantoniodallenogare.com/

Messner Mountain Museum Firmian, Bolzano

Messner Mountain Museum Firmian, Bolzano

SCOPRIRE LA MONTAGNA AL MUSEO DI CASTEL FIRMIANO

MMM è l’acronimo del Messner Mountain Museum, progetto che l’alpinista altoatesino Reinhold Messner ha dedicato alla cultura della montagna, articolando la narrazione in sei sedi espositive di grande rilevanza storica e paesaggistica nel territorio regionale. A Bolzano, il luogo deputato è Castel Firmiano: il visitatore è invitato a muoversi tra torri, sale e cortili per scoprire come l’uomo si relaziona da secoli con la montagna – tra religione, ambientalismo, avventura, voglia di sfidare i propri limiti, turismo – attraverso opere d’arte, cimeli e reperti naturali. Il museo ospita anche mostre temporanee: per tutto il 2022 il progetto Fibers on the mountain espone tessuti prodotti in Nepal, frutto dell’artigianato delle comunità montane del posto.

http://messner-mountain-museum.de/it

AR/GE KUNST, GALLERIA-MUSEO

Ar/ge Kunst è il polo espositivo fondato nel 1985 negli spazi di via Museo 29, dove ancora oggi ha sede. Il nome deriva dall’abbreviazione di Arbeitsgemeinschaft (comunità di lavoro), ed evidenzia l’intenzione di promuovere i linguaggi dell’arte contemporanea in relazione con architettura, design, arti performative e cinema, perché emerga il valore del lavoro collettivo. In galleria, attraverso un ricco calendario di mostre, si presentano pratiche artistiche regionali, nazionali e internazionali, promuovendo anche workshop, residenze, lecture e performance, per incentivare la ricerca artistica.

https://www.argekunst.it/

Serra III, Schullian, Bolzano

Serra III, Schullian, Bolzano

LA STORIA DEL GIARDINAGGIO ALLA FLORICOLTURA SCHULLIAN

Schullian è un nome storico della floricoltura bolzanina. L’attività fu fondata nel ’48 dal capofamiglia Franz, ingrandita ed ereditata da sua figlia Martina, che ha scelto di trasformarne la vocazione: da semplice rivendita all’ingrosso di piante, oggi l’azienda indaga il rapporto tra il mondo vegetale e l’arte. Ne è dimostrazione la Serra III, struttura che alla fine degli Anni Cinquanta costituì uno dei primi nuclei della floricoltura e oggi racconta con una mostra permanente ideata da Paul Thuile la storia del giardinaggio e dell’orticoltura in Sudtirolo, tra antichi attrezzi, fotografie d’epoca, documenti e filmati. Accanto a Franz Schullian, l’esposizione celebra, attraverso dieci piccoli ritratti, le altre famiglie di floricoltori altoatesini che hanno lasciato il segno.

https://www.schullian.it/

IL PARCO DELLE SEMIRURALI E LA STORIA DEL RIONE DUX

A sud del centro storico, si raggiunge il quartiere Don Bosco per scoprire il Parco delle Semirurali, nato nei pressi dei resti archeologici medievali di Santa Maria in Augia. Quel che resta del vecchio quartiere operaio Rione Dux, sorto alla fine degli Anni Trenta per accogliere la forte immigrazione italiana favorita dal regime fascista, si trova poco distante (in via Bari 11) e racconta una storia poco nota della città grazie all’ultima casetta-museo sopravvissuta all’abbandono. All’epoca, nell’area si allineavano 327 di queste modeste casette a due piani – le cosiddette “semirurali” sul modello della casa natale di Mussolini a Predappio –, ciascuna dotata di un orticello per la sussistenza familiare. Non distante, negli ultimi anni, si è sviluppato un nuovo rione, fondato però su principi di archeologia ecologica applicati all’edilizia sociale. Un modello che ha fatto scuola.

IL TOUR DELLE PIEVI ROMANICHE E GOTICHE NELLE AREE RURALI BOLZANO

Sono diverse le testimonianze di architettura e arte religiosa medievale da scoprire esplorando le aree rurali e i villaggi che oggi costituiscono la prosecuzione naturale della città. A Gries, la vecchia Parrocchiale in stile gotico conserva un altare a scrigno di legno realizzato nel 1475 da Michael Pacher e un crocefisso romanico duecentesco; in una zona ad alta vocazione vinicola, tra filari ordinati di viti che disegnano il pendio, la chiesetta di Santa Maddalena, in posizione panoramica sulla sommità della collina, custodisce un prezioso ciclo di affreschi del Trecento, come pure la chiesetta di San Giovanni in Villa, dove al lavoro sui ponteggi del cantiere arrivarono artisti di scuola giottesca, introducendo un nuovo stile plastico e grande espressività. San Martino di Campiglio, esempio di architettura tardo romanica, invece, cela affreschi di scuola bolzanina del XV secolo, mentre San Vigilio è decorata in stile gotico, con storie di Maria e del santo titolare della chiesa.

Castel Roncolo, Bolzano

Castel Roncolo, Bolzano

LA PASSEGGIATA IN BICI DEL LUNGO TALVERA FINO A CASTEL RONCOLO

È stato ribattezzato il maniero illustrato non a torto. All’imbocco della Val Sarentina, Castel Roncolo custodisce un ciclo di affreschi perfettamente conservato con scene di vita cortese, episodi di caccia e tornei cavallereschi, realizzato in epoca medievale. Edificato nella prima metà del XIII secolo su uno sperone di roccia che oggi si erge scenografico a pochi chilometri da Bolzano, il castello si raggiunge agilmente a piedi o in bicicletta, con una passeggiata sulla ciclabile del Lungo Talvera. Dal Ponte Talvera, l’itinerario cicloturistico procede costeggiando Castel Mareccio, prima di arrivare a destinazione. Sulle pareti di Castel Roncolo, ammirando gli affreschi, sono numerosi i rimandi all’epica dei cavalieri di re Artù e alle avventure di Tristano e Isotta.

Ristorante In Viaggio, Bolzano

Ristorante In Viaggio, Bolzano

DOVE MANGIARE A BOLZANO E NEI DINTORNI

L’Hotel Laurin di Bolzano, nel cuore della città, è un indirizzo storico e molto conosciuto, inaugurato oltre un secolo fa. Nella serra nascosta nel giardino che circonda l’albergo è nato all’inizio del 2022 il ristorante ConTanima, progetto gastronomico che ripercorre la storia della città, il suo antico legame con la Repubblica di Venezia e l’appartenenza alla regione dell’impero austro-ungarico che fino agli inizi del Novecento ne ha influenzato anche la cucina. Il contesto è quello raffinato di una tavola d’autore, con percorsi di degustazione concertati da Matteo Taccini, in arrivo da importanti esperienze internazionali (Tickets ed Enigma a Barcellona, il Noma di Copenaghen).
Cuoco di lunga esperienza è anche il sardo Claudio Melis, presenza ben radicata nel capoluogo altoatesino; In Viaggio è il suo ristorante all’interno del Parkhotel Luna, centrato sui prodotti del territorio e sulla storia che possono raccontare, filtrata attraverso l’esperienza personale dello chef. Anche in questo caso, la sorpresa è il giardino che accoglie i commensali; l’altra faccia della medaglia è la Tree Brasserie, bistrot per godere della cucina di Melis in un contesto più informale.
Improntato alla tradizione, per ambientazione e piatti che arrivano in tavola, è invece il ristorante Vogele, taverna e cucina con proposte che annoverano canederli asciutti e in brodo, frittelle di patate con crauti della Val Venosta, gulasch e sella d’agnello.

https://www.laurin.it/it/ristoranti/contanima/
https://www.inviaggioristorante.com/
https://treebrasserie.it/
https://www.voegele.it/

Livia Montagnoli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati