David Medalla e Erika Giovanna Klien: l’Arte Cinetica nelle nuove mostre al Museion di Bolzano

Il museo d'arte moderna e contemporanea di Bolzano approfondisce le ricerche artistiche di due figure del Novecento che hanno rappresentato – in modi e tempi differenti – una rottura con le tendenze artistiche coeve

Il movimento come sperimentazione artistica e “gentile” metamorfosi umana: è all’insegna del movimento e dell’arte cinetica che Museion – museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, inaugura due nuove mostre, approfondendo il lavoro di due autori che hanno segnato il Novecento con le proprie innovazioni. Sono David Medalla (Manila, 1942 – 2020) e Erika Giovanna Klien (Borgo Valsugana, Trento, 1900 – New York, 1957) artisti che, pur essendo vissuti in tempi e contesti geografici differenti, sono accomunati da una tenace pratica innovatrice e da percorsi in costante controtendenza rispetto ai contesti sociali di partenza. “La parola Avanguardia proviene direttamente dal gergo militare e bellico e definisce la necessità permanente di cambiamento e rinnovamento radicale caratteristica del Modernismo”, ha spiegato il direttore di Museion Bart van der Heide. “Tuttavia, il cambiamento non deve sempre e necessariamente avvenire in modo violento. Il pensiero di Erika Giovanna Klien e dei Cinetisti apre la strada a una concezione alternativa di cambiamento che non si attua a scapito di altri. A loro modo radicali, i Cinetisti affermano tuttavia che il cambiamento viene da dentro e che si basa sull’effetto fondamentale dell’esperienza umana”.

David Medalla. Paralbles of Friendship, Museion, 2022, crediti Luca Guadagnini

David Medalla. Paralbles of Friendship, Museion, 2022, crediti Luca Guadagnini

LA MOSTRA DI DAVID MEDALLA AL MUSEION DI BOLZANO

La continuità tra arte e vita, l’ecologia, l’identità culturale, la sessualità, l’impegno sociale, l’etica del lavoro, il consumismo e le insidie del capitalismo: sono stati questi i temi portanti della ricerca di David Medalla, artista filippino e dissidente capace di spaziare tra attitudine ludica e denuncia, esistenzialismo e immaginario kitsch, contemplazione e pornografia, sperimentando continuamente il disegno, la pittura, la scultura e l’azione collettiva attraverso le sue installazioni. Dopo la sua improvvisa scomparsa, avvenuta nel 2020, la mostra David Medalla. Parables of Friendship rappresenta la prima retrospettiva dell’artista, curata da Steven Cairns e Fatima Hellberg, capace di indagare oltre settant’anni di carriera attraverso opere presenti nella Collezione Museion e in collaborazione con il David Medalla Archive di Berlino. “La molteplicità della sua produzione instancabile e la sua continua ricerca di connessioni rivelano una ricerca di ‘unicità del tutto’ attraverso le differenze, e una relazione con l’essere profondamente esperienziale e sentimentale”, spiegano i curatori. Tra collage su carta e grandi pitture – esposte fronte e retro in corrispondenza del lucernario al quarto piano del museo, testimonianze della sua riflessione anti colonialista – ad accogliere i visitatori nello spazio centrale della mostra è Cloud Canyons (Bubble machines auto-creative sculptures) del 1988, installazione composta da plexiglass, legno, ossigenatore per acquari, sapone e acqua, una macchina per creare impalpabili e fragili sculture di schiuma in continuo movimento, tra le più riconoscibili della sua produzione.

Bird Flight. Erika Giovanna Klien in dialogo con posizioni artistiche contemporanee ©Luca-Guadagnini

Bird Flight. Erika Giovanna Klien in dialogo con posizioni artistiche contemporanee ©Luca-Guadagnini

LA MOSTRA DI ERIKA GIOVANNA KLIEN AL MUSEION DI BOLZANO

La mostra Bird Flight. Erika Giovanna Klien in dialogo con posizioni artistiche contemporanee, curata da Bart van der Heide, Andreas Hapkemeyer e Brita Köhler, ricostruisce il percorso dell’artista austriaca protagonista del Cinetismo, corrente teorizzata dopo la Prima guerra mondiale dal pedagogo dell’arte Franz Cižek. Audace e visionaria, Erika Giovanna Klien gettò le basi di una nuova raffigurazione del movimento e della luce; ostacolata dal contesto sociale dell’epoca, tuttavia, la sua fortuna rimase modesta, non venendo adeguatamente valorizzata e rimanendo anzi nella cosiddetta “altra metà dell’Avanguardia”, quella elaborata da Lea Vergine negli anni Ottanta. Le sue opere, fondate sulla percezione psichica e fisica di esperienze quotidiane, come il volo degli uccelli, vengono messe all’interno dell’esposizione in dialogo con opere di artisti coevi o successivi. Un racconto corale di cui fanno parte i lavori degli anni Venti di Max Oppenheimer, Ludwig Hirschfeld-Mack, Elisabeth Karlinsky Fortunato Depero, degli anni Sessanta di DadamainoMark Adrian, Otto Piene, Günther Uecker Alberto Biasi, e opere di Eva Schlegel, Spencer Finch, Ceal Floyer, Benjamin Tomasi Liliana Moro realizzate dalla fine degli anni Novanta. Un invito acuire i sensi e a sgomberare la mente a favore della percezione. A rallentare il ritmo del vivere quotidiano, contemplando il mondo che ci circonda nei suoi dettagli più minuti.

– Giulia Ronchi

David Medalla. Parables of Friendship
a cura di Steven Cairns e Fatima Hellberg
Fino al 14 settembre 2022

Bird Flight
Erika Giovanna Klien in dialogo con posizioni artistiche contemporanee
a cura di Bart van der Heide, Andreas Hapkemeyer e Brita Köhler
Fino al 7 settembre 2022

Museion – museo d’arte moderna e contemporanea
Piazza Piero Siena 1, Bolzano
https://www.museion.it/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

Scopri di più