Partecipare a un Symposion nell’antica Grecia. Grazie a un vaso che prende vita

Due delle università più prestigiose del Regno Unito, Oxford e Cambridge, scelgono l’animazione digitale per un progetto didattico che ricrea il clima di un classico banchetto. Qui c’è il video

Chi non vorrebbe sapere cosa significasse prendere parte a un Symposion nell’antica Grecia? Una di quelle che oggi definiremmo feste, la parte finale del banchetto, in cui gruppi di cittadini si riunivano per festeggiare occasioni speciali, o semplicemente per conversare, adagiati sui letti tricliniari, caratterizzate da abbondanti bevute in riunioni che spesso assumevano toni orgiastici? Questo almeno a quanto si desume in base a quella che è probabilmente la principale fonte, le rappresentazioni figurate frequentissime sulla ceramica greca. Ed è da qui che sono partire nientemeno che due delle università più prestigiose del globo, Oxford e Cambridge, che per questo – con il Progetto Iris – hanno messo al centro di uno studio una coppa conservata dall’Ashmolean Museum, proprio a Oxford.

UNA COPPA RISALENTE A 2500 ANNI FA
Con ponderosi saggi, approfondite analisi storiche, sfibranti convegni? No, con un approccio dichiaratamente didattico – “speriamo che verrà utilizzato da studenti, docenti e chiunque abbia interesse a vedere la storia classica portata alla vita” – lo hanno fatto con uno studio di animazione, che ha dato vita ai personaggi raffigurati nella coppa risalente a 2500 anni fa ricostruendo ambienti, dinamiche sociali e usanze testimoniate dalle rappresentazioni originali. “La decorazione della coppa prende vita nell’animazione, con scene di personaggi intenti a bere e chiacchierare, e con la riproduzione di musiche e giochi usuali in quel contesto”, ha dichiarato Sonya Nevin, condirettore del Panoply Vase Animation Project. Il tutto è confluito in un video, che vedete in calce…

Massimo Mattioli

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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