Terrorismo? Paura? Rischi? Tristezza? Cupezza? Chi se ne frega! Art Brussels 2016 risponde con grande sfrontatezza alla ferita che la capitale del Belgio e dell’Europa ha subito qualche settimana fa sotto la metropolitana e all’aeroporto di Zaventem. La fiera d’arte contemporanea di Bruxelles cambia sede abbandonando il quartiere fieristico cittadino e arrivando molto più vicina al centro storico, negli spazi di Tour & Taxis, location commerciale di schietta derivazione industriale che già in passato ha ospitato fiere d’arte contemporanea benché più piccole come OFF o Affordable. Il cambio fa bene, la location è più comoda e affascinante. Le gallerie sono molte decine di meno rispetto alle scorse edizioni, ma la fiera risulta ugualmente densa e compatta.
Ovviamente la proposta è meno diluita e la qualità è ben maggiore: tanti gli stand interessanti, tante le buone idee (si sviluppa l’area sulle non profit, migliora di molto l’area per l’editoria, buona l’alternanza tra stand principali e stand con mostre personali e in generale ottimi i nomi delle gallerie partecipanti) e qualche novità come ad esempio la sezioncina Rediscovery che punta a riscoprire artisti del passato sulla scorta di tante sezioni fieristiche nel mondo ormai che mettono un fuoco sugli artisti storici. Insomma, poteva essere un disastro e così non è stato. L’atmosfera frizzante, le tantissime persone, le belle opere alle pareti e negli stand (e la relativa contentezza degli espositori) hanno permesso alla Bruxelles artistica di voltare decisamente pagina. Alla vigilia nessuno ci avrebbe scommesso una lira: con una bella gallery di fotografica mostriamo tutto anche a voi che non c’eravate.