Prendendo spunto dal centesimo anniversario della nascita del semiologo Roland Barthes, MIA Fiar propone fino al 13 aprile un interessante ciclo di incontri ideato da Gianluigi Recuperati e l’Institute for Production of Wonder. Gli appuntamenti prendono spunto dalla rilettura de La Camera Chiara, uno dei testi più importanti e interessanti nella ridefinizione dell’estetica dell’immagine nella contemporaneità. Primo appuntamento con la partecipazione di Hans Ulrich Obrist e Alice Rawsthorn a commentare alcuni passi del saggio di Barthes, poi un altro incontro foclizzato attorno a un lavoro incompiuto, a causa della morte, di Barthes, cioè l’analisi che fece dei personaggi de Alla ricerca del tempo perduto attraverso i ritratti fotografici dello studio Nadar da cui Marcel Proust prese ispirazione. Indagato e in parte ricostruito grazie alla proiezioni curate da Lucia Orsi e alle ricostruzioni letterarie di Giuseppe Girimondi Greco.
Ultimo appuntamento con la presentazione di un’inedita versione di La Camera Oscura, dove tutto l’apparato iconografico è stato aggiornato e modificato grazie alla complicità di otto giovani donne che hanno seguito i recenti corsi di formazione CeSCOT. Oltre a questi incontri ruotanti attorno alla figura di Barthes, spazio anche per “Economy Body”, la perfomance, nata da un’iniziativa della Stockholm School of Economics e ideata da Anna-Mi Fredriksson, che intende esplorare attraverso uno studio coreografico le teorie delle scienze sociale ed economiche, cercando di avvicinare e far comprendere meglio le scienze sociale attraverso il linguaggio artistico.
– Dario Moalli