Certo, i progressi effettuati dopo il ritrovamento della Stele di Rosetta, oggi conservata al British Museum di Londra, non saranno eguagliabili: il famoso reperto, infatti, offre un’iscrizione divisa in registri realizzata in tre differenti grafie: geroglifico, demotico e greco. Eppure l’interpretazione del criptico linguaggio degli antichi egizi potrebbe subire una brusca accelerata grazie alla scoperta effettuata nel sito archeologico di Taposiris Magna, a sud-ovest di Alessandria, da una missione archeologica dell’Università Cattolica di Santo Domingo, in collaborazione con il Consiglio Supremo delle Antichità dell’Egitto: una nuova lastra di pietra con iscrizione commemorativa, in questo caso con due grafie, geroglifica con cartigli e demotica, ovvero il linguaggio utilizzato dalle persone comuni (il geroglifico era utilizzato da reali, alti funzionari, sacerdoti, l’élite dell’antica società egiziana). La lastra risale – più o meno come la Stele di Rosetta – a 2200 anni fa, al regno di Tolomeo V (204 a.C – 180 a.C), e misura 105 x 65 x 18 centimetri. “Si tratta di due registri scolpiti, quello superiore di oltre 20 linee di iscrizioni geroglifiche recanti cartigli del re Tolomeo V Epifane, di sua sorella principessa Cleopatra I, di sua madre la regina Arsinoe III e di suo padre il re Tolomeo IV“, ha dichiarato il Ministro delle Antichità Mamdouh el-Damaty. “Il registro inferiore presenta uno script demotico di 5 linee, che sembra essere una traduzione delle iscrizioni geroglifiche”.
Verso la soluzione dei segreti dei geroglifici? Trovata in Egitto una “sorella” della Stele di Rosetta, con iscrizioni tradotte in linguaggio demotico
Certo, i progressi effettuati dopo il ritrovamento della Stele di Rosetta, oggi conservata al British Museum di Londra, non saranno eguagliabili: il famoso reperto, infatti, offre un’iscrizione divisa in registri realizzata in tre differenti grafie: geroglifico, demotico e greco. Eppure l’interpretazione del criptico linguaggio degli antichi egizi potrebbe subire una brusca accelerata grazie alla scoperta […]