Yuri Ancarani porta “San Siro” alla GAM di Milano: il suo video tra i pezzi forti del Filmmaker Festival, che ospita Lech Kowalski

Se non sono strani – termine da prendere nella sua accezione ovviamente positiva – non li vogliamo. Bando al mainstream, alle produzioni elefantiache, ai progetti che camminano nel solco trito e ritrito delle tradizionali dinamiche compromissorie con il canonico sistema della distribuzione nelle sale. Qui si bada all’idea, pura e semplice. Qui al Filmmaker Festival, […]

Se non sono strani – termine da prendere nella sua accezione ovviamente positiva – non li vogliamo. Bando al mainstream, alle produzioni elefantiache, ai progetti che camminano nel solco trito e ritrito delle tradizionali dinamiche compromissorie con il canonico sistema della distribuzione nelle sale. Qui si bada all’idea, pura e semplice. Qui al Filmmaker Festival, rassegna di cinema rigorosamente di ricerca, se vogliamo persino d’avanguardia, in scena a Milano dal 28 novembre all’8 dicembre. In diverse sedi, che vanno dai cinema Palestrina e Arcobaleno allo Spazio Oberdan, passando per la Fabbrica del Vapore – dove hanno sede workshop ed incontri – e per la Galleria d’Arte Moderna. È proprio nelle sale della Villa Reale che si apre la finestra della rassegna sull’arte contemporanea, con un lavoro ovviamente squisitamente milanese: ecco il San Siro di Yuri Ancarani, strenna ambrosiana proiettata in via eccezionale dalla sera del 4 dicembre e fino alla giornata dell’8. Un “ritorno a casa” per l’opera di video-arte commissionata da Sky, fresca acquisizione del MAXXI, backstage di una partita di calcio che riesce a restituire l’esperienza dello stadio escludendo in modo totale e programmatico l’evento sportivo. Senza per questo cedere nulla in termini di efficacia, poesia e trasporto emotivo.
Quello di Ancarani è solo uno dei quasi novanta lavori selezionati per partecipare alla kermesse, che si apre venerdì 28 con l’intenso e dolente Viggo Mortensen di Jauia, ultimo titolo di Lisandro Alonso, arrivato a Milano via Torino Film Festival. Tra le altre prelibatezze del festival si segnalano La scuola d’estate, documentario con cui Jacopo Quadri ci porta nelle eccentriche aule di uno tra i recenti progetti didattici di Luca Ronconi; e poi La fantastica coppia, corto omaggio a Buster Keaton e Roscoe Arbuckle, e 9X10 Novanta: nove registi fanno il loro augurio, in forma di film collettivo, per i primi novant’anni di vita dell’Istituto Luce.
A due cineasti che non ci sono più, Paolo Cavara e Harun Farocki va il saluto del festival, che propone due loro opere iconiche (L’occhio selvaggio e In comparison); ospite d’eccezione è invece il grandissimo Lech Kowalski, regista di frontiera che da sempre lavora immerso in contesti di disperata socialità. Nato artisticamente nella New York del punk – al seguito di gente tranquilla come Ramones e New York Dolls – ha raccontato nel corso degli anni situazioni al limite, passando dalle violente periferie di Cracovia all’Afghanistan. Undici i suoi lungometraggi, tutti proiettati a Milano nel corso di una retrospettiva completa; impreziosita dalla presenza del regista stesso, protagonista di una masterclass in calendario domenica 30 novembre.

– Francesco Sala

 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Francesco Sala

Francesco Sala

Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

Scopri di più