Torino Updates: a Rachel Rose il premio illy Present Future 2014. E intanto a Rivoli inaugurano le vincitrici della passata edizione

Porta l’aroma di illy il giorno numero due di Artissima: al mattino l’opening della mostra che al Castello di Rivoli vede le due vincitrici della passata edizione del premio Present Future, Caroline Achaintre e Fatma Bucak, intervenire nelle sale storiche del museo; nel pomeriggio l’incoronazione di chi si porta a casa quest’anno il riconoscimento offerto […]

Porta l’aroma di illy il giorno numero due di Artissima: al mattino l’opening della mostra che al Castello di Rivoli vede le due vincitrici della passata edizione del premio Present Future, Caroline Achaintre e Fatma Bucak, intervenire nelle sale storiche del museo; nel pomeriggio l’incoronazione di chi si porta a casa quest’anno il riconoscimento offerto dall’azienda al miglior nome della sezione che accoglie proposte seprimentali di giovani artisti. Cui viene data l’opportunità di preparare – sempre per Rivoli – una personale in concomitanza della prossima Artissima. A scrivere il proprio nome in un albo d’oro che vanta firme come quelle di Santo Tolone, Padraig Timoney e Luca Francesconi è ora Rachel Rose, newyorchese classe 1986, in fiera con la galleria francese High Art.
Perturbanti i video dell’artista, che conduce la sua ricerca più recente nel campo di una cruda analisi dell’idea di mortalità, transitorietà; affrontando senza reticenze e più ancestrali e ineludibili paure dell’uomo. Scegliendo per un linguaggio narrativo fortemente influenzato dalla manipolazione, con scarti ipertecnologici che rarefanno la figura al punto da astrarla, ridurla a sembiante effimero; accentuando così la potenza di un dramma irrisolvibile.
In attesa che Rose elabori il suo progetto per Rivoli, le sale del castello accolgono fino al prossimo 11 gennaio il dialogo a distanza (ravvicinata) tra Achaintre e Bucak: diversissime per tipologia di linguaggio, ma accomunate da una ricerca che muove da presupposti non dissimili e mira all’analisi della sfera di una forma di umanesimo emotivo. Con le ceramiche e i grezzi arazzi di Achaintre a risultare allegoria di un universo femminile in tensione tra rivendicazioni femministe e doveri casalinghi; con l’installazione di Bucak a esorcizzare attraverso un lavoro sul suono e sul lessico il concetto irrazionale di paura.

– Francesco Sala

 

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