Quattro Schiele in soffitta. Ritrovare casualmente preziose opere d’arte sconosciute, il sogno di molti: accade a un giovane austriaco

Alla morte del padre, aveva deciso di andare a vivere nella sua casa, con la giovane moglie. Giunto a sgombrare la soffitta, un trentottenne austriaco di Mistelbach – piccolo centro del distretto di Weinviertel, a nord di Vienna – ha posato la sua attenzione su una cartella contenente alcuni disegni e acquerelli. A colpirlo l’inequivocabile […]

Alla morte del padre, aveva deciso di andare a vivere nella sua casa, con la giovane moglie. Giunto a sgombrare la soffitta, un trentottenne austriaco di Mistelbach – piccolo centro del distretto di Weinviertel, a nord di Vienna – ha posato la sua attenzione su una cartella contenente alcuni disegni e acquerelli. A colpirlo l’inequivocabile firma di Egon Schiele che appariva con chiarezza almeno su una delle opere (una veduta con una barca a vela, la vedete nella foto sopra).
Sarà certamente una copia, è stato il primo pensiero: però ha voluto vederci chiaro, e alla fine è stato premiato. Le prime analisi sulla cellulosa hanno infatti datato la carta a circa 110 anni fa; e la conferma dell’autenticità delle 4 opere analizzate è arrivata dalla perizia di Jane Kallir, considerata la più grande esperta di Schiele al mondo, condirettore della Galerie St. Etienne a New York e curatrice del catalogo Egon Schiele: The Complete Works. L’opera della foto sarebbe stata realizzata a Trieste, dove l’artista si recò per un periodo con la sorella nel 1907.

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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