Chi sarà il nuovo direttore del MOCA? O meglio: chi sceglierà l’onnipotente Eli Broad? A Los Angeles iniziano a circolare i primi nomi…

Risolta con le dimissioni la “questione” Deitch, che in tre anni di direzione ha portato più guai che vantaggi, le spiagge di Santa Monica attendono i funzionari del MOCA per il meritato riposo? Ma nemmeno per idea: a Los Angeles si lavora già al futuro, e mentre ci si guarda intorno in cerca del successore, […]

Richard Koshalek

Risolta con le dimissioni la “questione” Deitch, che in tre anni di direzione ha portato più guai che vantaggi, le spiagge di Santa Monica attendono i funzionari del MOCA per il meritato riposo? Ma nemmeno per idea: a Los Angeles si lavora già al futuro, e mentre ci si guarda intorno in cerca del successore, si tratteggia qualche bilancio, con una certa apprensione. Il ciclone Jeffrey lascia infatti alle sue spalle un museo con un board polverizzato, con uno staff curatoriale depresso, con finanze traballanti, con un bilancio 2012-13 che è stato il più basso negli ultimi 15 anni.
Sul futuro del museo pesa il ruolo – a volte ambiguo – del miliardario Eli Broad, presidente e membro a vita del board e maggiore donor del MOCA: fu lui a volere Deitch a Los Angeles tre anni fa. Quali saranno le priorità nella scelta del nuovo direttore? “Se mi trovassi a scegliere fra un grande personaggio esperto nell’arte, e qualcuno che ne sia meno coinvolto, ma capace di portare al bilancio 100 o 200 milioni di euro, sceglierei senza dubbi il secondo”, ha detto al Los Angeles Times Carol Weisman, esperta di raccolta fondi e presidente di BoardBuilders.com.
Intanto però il totodirettore già impazza furiosamente: fra i potenziali candidati molti inseriscono l’ex senior curator del MOCA Ann Goldstein, attualmente direttrice artistica dello Stedelijk Museum di Amsterdam. Altri – come l’artista John Baldessari, uno dei trustees dimissionari – l’ex direttore del museo Richard Koshalek, con esperienza anche alla guida dell’Hirshhorn Museum. Qualcuno suggerisce di cercare anche fra direttori di musei europei, ma altri chiudono questa possibilità, data la scarsa dimestichezza nel fundraising di chi guida istituzioni quasi sempre finanziate dagli Stati…

Il contenuto prosegue a seguire

Iscriviti a Incanti. Il settimanale di Artribune sul mercato dell'arte

 
 

Iscriviti alla nostra newsletter
CONDIVIDI
Massimo Mattioli
É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto. Piero Dorazio scritti 1945-2004”. Ha curato mostre in spazi pubblici e privati, fra cui due edizioni della rassegna internazionale di videoarte Agorazein. È stato membro del comitato curatoriale per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, e consulente per il progetto del Padiglione Italia dedicato agli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Nel 2014 ha curato, assieme a Fabio De Chirico, la mostra Artsiders, presso la Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia. Dal 2011 al 2017 ha fatto parte dello staff di direzione editoriale di Artribune, come caporedattore delle news.