Milano città grigia? Ma se è la seconda città agricola d’Italia! Partono gli Expo Days, prima tranche di eventi che lanciano l’esposizione universale del 2015. Nel segno dell’agroalimentare, ma anche del cinema

La sua candidatura ha vinto puntando sui sapori più che sui saperi. Va da sé che l’avvio delle grandi manovre in vista di Expo si sviluppi con le gambe sotto al tavolo: partono gli Expo Days, trenta giorni mal contati di eventi che cominciano ad alfabetizzare Milano a ciò che nelle intenzioni sarà il grande […]

La sua candidatura ha vinto puntando sui sapori più che sui saperi. Va da sé che l’avvio delle grandi manovre in vista di Expo si sviluppi con le gambe sotto al tavolo: partono gli Expo Days, trenta giorni mal contati di eventi che cominciano ad alfabetizzare Milano a ciò che nelle intenzioni sarà il grande appuntamento del 2015. E considerato che il programma dell’esposizione internazionale punta a Nutrire il pianeta, si comincia dagli antipasti di un fine settimana che accende i riflettori sulla sterminata varietà di tipicità locali. Coldiretti prende possesso del fossato del Castello Sforzesco con Cibi d’Italia, mercatino del bio di qualità che va in scena fino a domenica 5 maggio; l’anima rurale di Milano, seconda città agricola d’Italia con un sesto di superficie comunale coltivata – circa tremila ettari – e prima per quantità di prodotto, irrompe sulla scena con il mercato a chilometro zero powered by Slow Food che sabato 4 maggio anima la Fabbrica del Vapore (si replica il 18) e con le visite guidate in venticinque cascine che costellano l’area metropolitana. La fame di Expo contagia un po’ tutti: anche il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, che per la prima volta dopo ventidue anni di collocazione a marzo posticipa i suoi eventi nella finestra tra il 4 e il 10 maggio, nella felice coincidenza con gli Expo Days. Format invariato per la rassegna, con la giuria presieduta quest’anno da Nelson Pereira Dos Santos chiamata a premiare il miglior corto e il miglior lungometraggio africano, oltre ai migliori prodotti in arrivo dai tre continenti oggetto della kermesse. La novità sta allora nella sezione speciale Films that feed, di chiara impronta “Expo oriented”: si passa dal Couscous Island di Francesco Amato, testimonianza del presidio Slow Food avviato nell’isola senegalese di Fadiouth già presentato all’ultima Berlinale, al visionario Macaron de caza, cortometraggio uscito dalla cucina della Fura dels Baus.

– Francesco Sala

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