Cannes Updates: si ama o si odia, Steven Soderbergh. Intanto precipitano molto in basso le quotazioni dell’africano Grigris, da molti dato per vincitore
Inframezzata dalla conferenza stampa del film di Sorrentino (di cui a breve vi offriremo in esclusiva un estratto video) la giornata se la sono spartita Behind the Candelabra di Steven Soderbergh e GriGris di Mahamat-Saleh Haroun. Sul primo in molti erano partiti prevenuti: alcuni hanno addirittura saltato la proiezione. Ma per tanti che hanno odiato […]
Inframezzata dalla conferenza stampa del film di Sorrentino (di cui a breve vi offriremo in esclusiva un estratto video) la giornata se la sono spartita Behind the Candelabra di Steven Soderbergh e GriGris di Mahamat-Saleh Haroun. Sul primo in molti erano partiti prevenuti: alcuni hanno addirittura saltato la proiezione. Ma per tanti che hanno odiato il film, molti altri ne sono rimasti piacevolmente sorpresi. Stiamo parlando di un momento della storia privata di Liberace (Michael Douglas), famoso showman e pianista, che si innamora del giovane aspirante veterinario, Scott Thorson (Matt Damon). I personaggi, per chi non lo sapesse, sono davvero esistiti, e quest’ultimo è l’autore del libro a cui il film è ispirato. Ovviamente, basta dare un’occhiata al manifesto, per avere chiaro il concetto che il film è un po’ al di sopra delle righe: eccessivo nelle scenografie e nei costumi ed esasperato nella messa in scena. La questione qui è solo una: che ci fa un film così in concorso a Cannes? La pellicola è stata prodotta dalla HBO e negli States andrà on air già il 26 maggio. Sembra che in Italia salterà la distribuzione cinematografica, ma anche Sky non ha ancora acquistato i diritti avendo trovato il tema e il modo in cui è trattato inadatto agli standard italiani. Chi vuole recuperarlo, sa come fare.
Film del pomeriggio Grigris, quello dell’africano Mahamat-Saleh Haroun che fino a poche ore fa era dato per vincitore dai bookmakers internazionali. Vai a fidarti di questi giocatori d’azzardo… Il film è fortunatamente breve, e praticamente privo di intreccio. Grigris è il soprannome di Souleymane, che vuole diventare ballerino nonostante la gamba atrofizzata. Quando lo zio-padre si ammala lui si affilia a dei trafficanti di petrolio. È un ragazzo onesto, ma per fuggire via con la sua nuova fidanzata sottrae un carico di taniche. Le donne del villaggio dove si rifugia con la ragazza incinta gli daranno una mano a chiudere col passato. Non sufficientemente intenso da coinvolgere lo spettatore, non abbastanza tipico da poter essere una valida indagine antropologica. E non visivamente di particolare bellezza. Nessun dettaglio che gli renda delle caratteristiche tali da potersi distinguere da altri prodotti, a parte il fatto che è girato in Africa con un cast di soli africani. Certo, è fatto bene. È pulito. Ma oltre a una nota i merito al protagonista che praticamente fa la parte di se stesso e per questo è perfettamente a suo agio, non c’è nulla da aggiungere. Speriamo che non vinca e aspettiamo una sorpresa che alzi le sorti di un concorso un pochino piatto.
– Federica Polidoro
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