Brussels Updates: il giro per le fondazioni brussellesi in quella che è diventata la capitale europea dei collezionisti e dei mecenati. Video di Maison Particulière e Boghossian Foundation

È un po’ stata la tendenza degli ultimi anni nella povera, Vecchia Europa. Crisi, di conseguenza meno guadagni o, per lo meno, più imposte nei grandi paesi del continente. Ed ecco che molti ricconi dai grandi paesi circostanti sono affluiti in Belgio attratti da un regime fiscale più amico. Tra questi ricconi, ovvio, molti erano […]

È un po’ stata la tendenza degli ultimi anni nella povera, Vecchia Europa. Crisi, di conseguenza meno guadagni o, per lo meno, più imposte nei grandi paesi del continente. Ed ecco che molti ricconi dai grandi paesi circostanti sono affluiti in Belgio attratti da un regime fiscale più amico. Tra questi ricconi, ovvio, molti erano collezionisti e appassionati d’arte: e così Bruxelles si è trasformata nella capitale interplanetaria delle collezioni e delle fondazioni. Se ne sono aperte a getto continuo durante questi tempi di grande crisi finanziaria ed economica e la città ha visto, grazie a questo ed alle conseguenze di questo (per esempio molti artisti si sono stabiliti da queste parti, attratti dalla vicinanza con mecenati e compratori), crescere la sua economia. In questi giorni di Art Brussels abbiamo provato a visitare qualche fondazione.
C’è ad esempio la Foundation A Stichting realizzata in una vecchia fabbrica vicino alla zona del Wiels, c’è lo spazio curatoriale Komplot (e delle fiere Slick e PopPosition di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi): ha aperto a ottobre scorso ed è consacrato alla fotografia. Nel bello spazio una mostra algida e tagliente delle immagini newyorkesi di Mitch Epstein.

Di grande interesse come al solito le mostre allestite alla Maison Particulière. Lo spazio su più piani, nella Bruxelles chic di zona Louise, è gestito dalla famiglia Myriam e Amaury de Solages. Come di consueto la mostra collettiva (Voyages Intérieurs, il titolo) ha un format tutto particolare: i mecenati di Maison Particulière chiedono ad altri collezionisti pubblici, fermo restando il tema della mostra, di proporre delle opere in loro possesso selezionandole in base all’argomento. Così l’allestimento si configura come una piattaforma di condivisione tra big collectors internazionali ogni volta inediti e ogni volta diversi. E questa volta tra gli altri c’è anche Antoine de Galbert, lui della Maison Rouge di Parigi… Qualche nome? Da George Condo a Leandro Elrich, da Jacob Kassay a Sabrina Mezzaqui, da Tony Ousler ad Angelo Musco.

Il livello diventa ancor più museale se si intraprende il piccolo viaggio nella Bruxelles delle ambasciate. Tra una rappresentanza diplomatica e l’altra ecco la Boghossian Foundation, di proprietà di un gioielliere libanese di origini armene: dal 2006 la sede è stata stabilita a Villa Empain, autentico gioiello Art Decò Anni Trenta. La mostra allestita in questi giorni è stata realizzata in collaborazione con lo spazio culturale Louis Vuitton di Parigi, è curata da David Rosenberg e si intitola Turbulences II, e mette in fila una serie di grandi nomi (da Angela Bulloch a Giuseppe Penone, da Bill Viola a Cy Twombly e poi i nostri Loris Cecchini e Donato Piccolo, quest’ultimo con un ampio corpo di lavori) sul tema, appunto, della turbolenza nei fenomeni naturali così come vengono rimetabolizzati dagli artisti.

www.fondationastichting.be
www.kmplt.be
www.maisonparticuliere.be
www.villaempain.com

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Redazione

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