Verso Artefiera 2013. Fra le novità una sezione curata da Laura Cherubini e Lea Mattarella. E tante mostre nei musei bolognesi: in pista de Chirico, Marino Marini e Bas Jan Ader
Gennaio si avvicina ad ampi passi ed Artefiera Bologna, dopo il terremoto seguito all’addio della storica direttrice Silvia Evangelisti, si trova a fronteggiare una ripartenza che ha un po’ i toni della start-up. Il tempo è quindi prezioso e non si può certo rinviare l’attenzione a dopo il break natalizio, perché allora davvero mancheranno poche […]
Gennaio si avvicina ad ampi passi ed Artefiera Bologna, dopo il terremoto seguito all’addio della storica direttrice Silvia Evangelisti, si trova a fronteggiare una ripartenza che ha un po’ i toni della start-up. Il tempo è quindi prezioso e non si può certo rinviare l’attenzione a dopo il break natalizio, perché allora davvero mancheranno poche settimane: ed ecco dunque un aggiornamento dell’organizzazione, che quantomeno dà la sensazione di una macchina che è in piena attività.
Si è già detto della guida bipartita fra Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni, con un Gianfranco Maraniello delegato a tutto quello che sarà l’Artefiera “off”. Le novità più salienti al momento riguardano le mostre, tanto “interne” alla fiera, quanto le collaterali, che vedranno in campo tutte le istituzioni felsinee. Nel primo caso parliamo di Storie italiane, mostra curata da Laura Cherubini e Lea Mattarella che presenterà una selezione di un’ottantina di opere di artisti rappresentati dalle gallerie che partecipano alla fiera, da esponenti del ventesimo secolo fino alle generazioni più giovani. “Un racconto per immagini del nostro modo di essere, il nostro modo di vedere noi stessi e il modo in cui ci vedono gli altri”.
Quanto alle sezioni, confermato il debutto di Solo Show, per quelle gallerie che intendono presentare mostre incentrate esclusivamente sulle opere di un singolo artista, che saranno selezionate dal Comitato Artistico fra le proposte presentate da gallerie.
Tante, e sulla carta promettenti, anche le proposte dei musei cittadini, da Giorgio de Chirico al Museo Archeologico, a Marino Marini alla Biblioteca dell’Archiginnasio, fino a Bas Jan Ader a Villa delle Rose, solo per citarne qualcuna.
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