Free Pussy Riot. Non si placa l’indignazione globale per la condanna del gruppo russo: e a New York arriva una mostra sostenuta da Amnesty International

Fra i 75 e i 100 dollari. Tanto costerà a New York indossare il coloratissimo passamontagna assai di moda negli ultimi tempi. Quale? Quello divenuto presto simbolo delle proteste a sostegno del gruppo punk Pussy Riot, dopo la condanna a due anni di carcere inflitta loro dal tribunale di Mosca per “teppismo a sfondo religioso”. […]

Fra i 75 e i 100 dollari. Tanto costerà a New York indossare il coloratissimo passamontagna assai di moda negli ultimi tempi. Quale? Quello divenuto presto simbolo delle proteste a sostegno del gruppo punk Pussy Riot, dopo la condanna a due anni di carcere inflitta loro dal tribunale di Mosca per “teppismo a sfondo religioso”. Da leggere: per aver offeso il presidente Vladimir Putin.
Già, la – temporanea? – conclusione del processo non ha placato i sostenitori che ancora si fanno sentire ai quattro angoli del globo: e proprio da Chelsea arriva la notizia di una mostra organizzata dalla Lombard-Fried Projects gallery e da Amnesty International, per raccogliere fondi a sostegno di Nadejda Tolokonnikova e compagne. Durante l’evento, al via il prossimo 10 settembre a cura di Victoria Dushinka – saranno trasmessi a ciclo continuo cinque video del gruppo. “Vogliamo mostrare i loro lavori per far capire alle persone che non si tratta solo di provocazione – ha spiegato la gallerista Lea Fried – C’è anche poesia, sono spettacoli veri e propri, ognuno con uno scopo specifico“.

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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