
“9.452 balli, 5.608 miss, 33.813 sfilate, 20.451 sport, 15.096 saluti, 12.457 aerei, 4.702 moto, ovviamente, 24mila baci e un archivio”. Così esordisce la comunicazione ufficiale di oggi, relativa all’accordo firmato tra l’Archivio Storico del mitologico Istituto LUCE e il colosso Google. Numeri strepitosi, per una liaison che ha del rivoluzionario: nell’era di Internet, sull’onda del trionfo del 2.0, un corpus straordinario di materiale filmico, finora custodito nelle polverose teche dell’immenso Archivio di Cinencittà e negli anni digitalizzato, approda nel mare magnum della rete, a disposizione dei milioni di web-surfer. La logica dell’e-sharing si impone come orizzonte del presente.
Sul canale Youtube Cinecittà Luce trovate circa 30mila video: non roba integrale, ma una valanga di godibili pillole, micro-estratti che coprono un arco di oltre 40 anni di storia d’Italia. Nato nel 1924, il LUCE (“L’Unione Cinematografica Educativa”) ha raccolto e catalogato qualcosa come 12mila cinegiornali, 6mila documentari e varie tipologie di film, dalla cinematografia delle origini fino alla documentazione della vita politica, sociale e culturale degli ultimi decenni. Infinite bobine di pellicola su cui è impresso un lucido ritratto del Paese: nostalgica full immersion nel nostro passato, ma anche nel cuore di una stagione giornalistica e cinematografica di altissimo pregio.
Il canale è organizzato per playlist tematiche, via via aggiornabili, che aiutano l’utente a orientarsi. E se l’idea di mettervi a compulsare il titanico archivio vi fa un poco girare la testa, sui temi dell’arte una prima scrematura la facciamo noi, pubblicando qui una selezione di documenti: i pittori degli anni Cinquanta, la Biennale di una volta, gli atelier, le inaugurazioni di Stato alla Quadriennale, Via Margutta, i critici e gli intellettuali ai tempi della dolce vita. Il tutto raccontato con una puntualità e una finezza di linguaggio che oggi, ahinoi, pare roba preistorica.
Raccapezzarsi nella video-babele non è semplice, ma di tempo, per farsi un giro sulla macchina del tempo, ce n’è. Intanto, cominciate da qui…
– Helga Marsala