I “cittadini e le teatrantesse”, tutti al campus estivo. Popolo milanese a raccolta per il nuovo Macao. Tra retorica lessicale ed entusiasmo genuino, l’ex Macello rinasce

Questa volta è record. Nella sequela di occupazioni lampo, portate avanti dal collettivo milanese dei lavoratori dell’arte, alias Macao, l’ultima dura già da un mese e dieci giorni. Da quel cinque maggio del 2012, giorno glorioso dell’assalto alla Torre Galfa, fino alla (più spompata) presa dell’ex Macello di Viale Molise 68, avvenuta lo scorso 16 […]

Questa volta è record. Nella sequela di occupazioni lampo, portate avanti dal collettivo milanese dei lavoratori dell’arte, alias Macao, l’ultima dura già da un mese e dieci giorni. Da quel cinque maggio del 2012, giorno glorioso dell’assalto alla Torre Galfa, fino alla (più spompata) presa dell’ex Macello di Viale Molise 68, avvenuta lo scorso 16 giugno, altre azioni di presidio si sono susseguite, con tanto di assemblee, iniziative, uscite mediatiche. Spazi liberati per un giorno, per una settimana, per un’ora. Nel tentativo di scrivere la sceneggiatura di un processo politico-culturale complicato, spesso zoppicante, a tratti esaltante, mai lineare, di certo appassionato.
Di Macao non sentivamo parlare da un po’. E questa è, dunque, la più lunga permanenza dalla nascita del movimento. La polizia non è intervenuta e gli occupanti restano là, indisturbati, a continuare il rituale degli eventi e delle discussioni di gruppo, lungo il sentiero, ormai trafficatissimo e spesso banalizzato, dei benedetti beni comuni.

palma macao I "cittadini e le teatrantesse", tutti al campus estivo. Popolo milanese a raccolta per il nuovo Macao. Tra retorica lessicale ed entusiasmo genuino, l’ex Macello rinasce

La mascotte di Macao – Ex Macello, Milano

Tra le iniziative recenti c’è il “Summer Camp”, progetto di riqualificazione e valorizzazione dello spazio di Viale Molise (1 agosto-16 settembre 2012). Un campus rivolto a “cittadine e cittadini, studentesse, studenti, lavoratori e lavoratrici, artisti e artiste, performer, musicisti e musiciste, teatranti e teatrantesse”: ostentata – e un filo irritante – l’inutile declinazione femminile-femminista, che rilancia il tipico gergo radical-chic di una vetero-sinistra politically correct.
Ma, al di là dell’impietosa retorica linguistica che prima o poi arriva, come un virus, l’operazione ha un suo perché. L’idea? Trascorrere l’estate con Macao, prendendo parte a workshop e laboratori che mirino alla “ristrutturazione partecipata” delle aree interne ed esterne dell’ex Borsa del Macello. Perché, come si sottolinea, “con i propri corpi, le proprie intelligenze e competenze si può ripensare uno spazio abbandonato ridefinendolo come bene comune e legittimandosi attraverso processi costituenti fondati sulla partecipazione attiva”. Tripudio conclusivo di manierismo lessicale, con tutte le parole giuste al posto giusto, quelle che si devono dire. Intanto, però, pensiamo alle cose che si devono fare. Ad esempio: rendere un posto occupato un’esperienza indimenticabile per l’intera comunità. Ci riusciranno i macachi? Si comincia da questo campo estivo per lavoratori dell’arte. Rimboccatevi le mani, armatevi e partite. Macao è vivo e lotta insieme a noi.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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