Basel Updates: i galleristi ci dicono come è andata. Il Gotha dell’arte, ovvero the place to be. Ultime battute per Art Basel…
Ci si avvia verso le ultime battute, è giunto ormai il momento di sentire i galleristi. Art Basel si configura ancora una volta come l’appuntamento fieristico dell’anno, in cui esserci assolutamente. E la temperatura, effettivamente, ha tutta l’aria di essere molto calda, con una presenza in termini di pubblico impressionante fin dall’apertura dei tornelli, facce […]
Ci si avvia verso le ultime battute, è giunto ormai il momento di sentire i galleristi. Art Basel si configura ancora una volta come l’appuntamento fieristico dell’anno, in cui esserci assolutamente. E la temperatura, effettivamente, ha tutta l’aria di essere molto calda, con una presenza in termini di pubblico impressionante fin dall’apertura dei tornelli, facce da art market e da artworld in giro anche nelle giornate di solito più spente e galleristi affaccendati tra un cliente e l’altro, tra una connection e l’altra. E la crisi? Ne abbiamo parlato con alcuni di loro, scegliendo in un mazzo ricco di opportunità rappresentanti di diverse aree della scena internazionale, dall’Italia al resto d’Europa, dalla Svizzera – che della fiera è l’ospite – fino all’estremo oriente.
I titolari di Vitamin Creative Space di Guagzhou, Cina, ad esempio – presenti con uno stand composito, ma soprattutto con l’attraente installazione Making Chinatown di Ming Wong che richiama sia nel video che nella cartellonistica di grandi di dimensioni che accompagna la visione i metodi di costruzione della mitografia cinematografica, usando i clichè del noir (ma in puro stile dragone) -, ci raccontano, alla loro sesta partecipazione in fiera, la loro soddisfazione di essere a Basilea, per gli ottimi risultati ottenuti. Anche alla Galleria Peter Kilchmann di Zurigo, l’atmosfera è febbricitante: “siamo molto felici di essere qui, c’è molto movimento. Abbiamo incontrato moltissimi collezionisti e curatori, perciò la fiera sta andando molto bene. Anche la vicinanza tra l’appuntamento di Basilea e Kassel è un fattore molto positivo per noi che abbiamo alcuni artisti che partecipano alla Documenta”. Per Thomas Schulte, Berlino, la fiera mantiene uno standard altissimo nella proposta che conferma quello degli anni precedenti e, facendo un primo bilancio positivo del proprio lavoro, commenta che la crisi globale non ha avuto particolari effetti sul mercato in queste giornate svizzere.
Compiaciuta anche la titolare della Galerie Ahnava, con una proposta di artisti prettamente scandinavi, uno stand visitatissimo grazie all’installazione della coppia di architetti Grönlund – Nisunen, alla loro prima collaborazione con lo spazio di Helsinki. Non a caso Ilona commenta: “This is the place to be!”. Infine, per tornare all’esperienza nostrana, da Raucci e Santamaria di Napoli, alla loro quarta presenza nella main section si dice: “Basilea è il gotha. Essere qui significa essere una galleria che presenta un certo tipo di artisti e un certo tipo di lavoro. È una fiera importante, si fanno tanti contatti, si riesce anche a fare del businnes. Siamo abbastanza soddisfatti di come sta andando, abbiamo artisti anche giovani, quindi stiamo lavorando anche in un’ottica di promozione per farli conoscere, farli vedere fuori dal contesto in cui abbiamo il nostro spazio”. E se gli chiedi se quattro anni fa, quando hanno cominciato, andava meglio o peggio, commentano che “è più che altro una questione di incontri, di occasioni, di progetto espositivo e anche un po’ di fortuna. La crisi c’è, non possiamo far finta di niente. Si lavora di più, magari, si pensa maggiormente allo stand che bisogna portare”.
– Santa Nastro
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