Fumata bianca: Claudio De Albertis è il nuovo presidente della Triennale di Milano. Ma arriva la scomunica dell’assessore Stefano Boeri…

Il suo nome ricorreva sempre più frequentemente, nei rumors degli ultimi giorni, ed oggi, dopo la riunione del consiglio di amministrazione, è arrivata la conferma ufficiale: Claudio De Albertis è il nuovo presidente della Triennale di Milano. Un’elezione che colma il vuoto creatosi dopo la scadenza del mandato di Davide Rampello, e che molti hanno […]

Il suo nome ricorreva sempre più frequentemente, nei rumors degli ultimi giorni, ed oggi, dopo la riunione del consiglio di amministrazione, è arrivata la conferma ufficiale: Claudio De Albertis è il nuovo presidente della Triennale di Milano. Un’elezione che colma il vuoto creatosi dopo la scadenza del mandato di Davide Rampello, e che molti hanno visto come un segno di continuità con la sua opera, visto che De Albertis siedeva già nel consiglio: e comunque un incarico che potrebbe tornare in ballo l’anno prossimo, quando giungerà a scadenza il Cda.
Non è mancato chi ha fatto notare da subito la mancanza di una cesura con il passato, accogliendo l’elezione con parole polemiche: si tratta dell’Assessore alla Cultura di Milano Stefano Boeri, che ha dichiarato che il suo orientamento “era del tutto diverso e chiedeva una discontinuità con il passato, anche in considerazione della difficile situazione di bilancio in cui Triennale si trova”.
Non è del resto una novità il fatto che gli otto anni di presidenza Rampello, uomo di provenienza Fininvest, non abbiano visto giudizi unanimi: ma sono comunque in molti a riconoscergli di aver cambiato faccia alla Triennale, trasformata – anche se con qualche inciampo – da istituzione grigia e sostanzialmente inerme in soggetto agile, a tratti innovativo, internazionale (si pensi alle aperture di branches a New York ed in Corea) e votato alla promozione del Made in Italy. In grado di condurre in porto un’operazione cultural-immobiliare (come se ne fanno in tutto il mondo civile ed evoluto) come quella della Triennale Bovisa, che rimarrà nella storia di Milano e non solo.
Il nuovo presidente raccoglie questa non facilmente gestibile eredità: “La Triennale – ha affermato De Albertis nelle more della nomina – deve essere sempre più luogo del dibattito sul futuro della città, sulla qualità dell’architettura, delle arti visive, del design, della moda, dell’artigianato e della produzione industriale, come raccontato e rappresentato dalla sua storia quasi novantennale. Questo in un momento in cui occorre focalizzare l’attenzione ai costi e alle risorse, per consentire alla Triennale di valorizzare al meglio il suo ruolo di produzione culturale”.
Chi è il nuovo presidente? Ingegnere sessantunenne, attuale guida di Assimpredil Ance Milano, opera nell’ambito dell’azienda di famiglia, la Borio Mangiarotti, specializzata nella promozione e nella costruzione immobiliare. Tante le cariche ricoperte nel settore, da consigliere di amministrazione di Gabetti Property Solutions a presidente di Greenway, a membro di giunta della Camera di Commercio di Milano; presidente dell’In-Arch Sezione Lombarda, è anche docente di Economia e gestione delle imprese al Politecnico di Milano.

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Redazione

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