Delhi Updates: la ricchezza indiana? È la fame di diversità. Lorenzo Fiaschi racconta l’esordio di Galleria Continua all’India Art Fair

Se quest’anno, alla quarta edizione, c’è stato lo scatto in avanti dell’India Art Fair, sempre più proiettata ad entrare nel gotha delle fiere globali, loro non potevano mancare. Per non perdere terreno rispetto alle mosse di altri big internazionali, da Hauser&Wirth a White Cube, da Arndt a Lisson, presenti quest’anno a Delhi, ma anche per […]

Se quest’anno, alla quarta edizione, c’è stato lo scatto in avanti dell’India Art Fair, sempre più proiettata ad entrare nel gotha delle fiere globali, loro non potevano mancare. Per non perdere terreno rispetto alle mosse di altri big internazionali, da Hauser&Wirth a White Cube, da Arndt a Lisson, presenti quest’anno a Delhi, ma anche per onorare un rapporto con l’arte contemporanea indiana ormai consolidato più o meno da sei anni, da quando nella scuderia entrò un certo Subodh Gupta.
Una sorpresa positiva? La prima vendita è stata per un Buren, un artista molto differente dalla tipologia di opere comprate dai collezionisti indiani”, commenta Lorenzo Fiaschi, uno dei tre moschettieri – gli altri due li potevate vedere ad Arte Fiera a Bologna – fondatori ed animatori della Galleria Continua di San Gimignano, unica presenza italiana alla fiera indiana. “Una ulteriore testimonianza della grande apertura e desiderio nei confronti delle diversità che si respirano da queste parti”, commenta in quella che è più una piacevole chiacchierata che un’intervista. In termini di mercato non si può parlare di una fiera “esaltante”, ma invece lo è stato il network creatosi in questi quattro giorni. Anche Lorenzo evidenzia l’incredibile energia che si respira fra i corridoi in termini di curiosità e voglia di condividere pareri, esperienze, opinioni e conoscenze sulla contemporaneità.

Lorenzo Fiaschi Delhi Updates: la ricchezza indiana? È la fame di diversità. Lorenzo Fiaschi racconta l’esordio di Galleria Continua all’India Art Fair

Lorenzo Fiaschi

La diversità è una ricchezza – commenta -, il simile ci conforta ma se ci conforta troppo ci addormentiamo”: questo è uno dei tanti insegnamenti dell’arte, per questo “l’arte è il mezzo da usare contro guerre, conflitti e soprusi. Per questo dobbiamo lavorare appassionatamente perché sia sempre più possibile fruirla”. I presupposti ci sono, la fiera è affollatissima e il pubblico variegato, non resta che lavorare sulla via degli incontri di differenze…

– Giulia Ambrogi

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