I fantasmi nelle foto vittoriane in un video del V&A Museum di Londra

Le credenze riguardo spiriti e fantasmi sono state alimentate soprattutto in passato grazie alla fotografia. Questo video del Victoria & Albert Museum di Londra ci spiega come

Come ogni anno, a ridosso del 31 ottobre, musei e istituti di cultura scelgono di festeggiare Halloween proponendo contenuti spaventosi. Per l’occasione, il Victoria & Albert Museum di Londra ha parecchio materiale sinistro da rispolverare dai suoi archivio: parliamo delle fotografie che nell’Ottocento ritraevano presenze misteriose.

I fantasmi nelle fotografie dell’Ottocento

Nel XIX secolo era molto in voga lo spiritismo, che interessava ogni ceto sociale e veniva purtroppo alimentato dall’alto tasso di mortalità. All’epoca si era soliti riunirsi per sedute spiritiche, durante le quali un medium metteva in comunicazione i presenti con un defunto, al quale si intendeva rivolgere domande o con cui chiudere questioni rimaste irrisolte.

Si capisce bene come, ad accrescere il fascino di tali pratiche, fosse la fotografia ai suoi albori. Come? Pensiamo solo ai lunghi tempi di attesa per imprimere sulla pellicola l’immagine da ritrarre: se nel frattempo soggetti o oggetti si fossero mossi, il risultato sarebbe stato quello di figure in trasparenza, molto rassomiglianti a quelle degli spiriti.

2020MN3600 I fantasmi nelle foto vittoriane in un video del V&A Museum di Londra
Stereografia ca. 1850-1870

Spiritismo e fotografie al Victoria & Albert Museum

Nel video proposto dal museo inglese, viene spiegato questo forte legame tra spiritismo e fotografia grazie a preziosi materiali d’archivio.

L’ossessione dell’epoca per l’occultismo è testimoniato dalle illustrazioni realizzate da Charles Altamont Doyle, o dai giornali di cronaca, come quello accompagnato da una serigrafia di una seduta spiritica in cui le sedie della stanza levitano. I primi esperimenti telefonici furono poi un altro elemento che, in qualche modo, rese presente l’assente, rimandando l’immaginario collettivo all’idea dello spettro.

Non solo i nuovi ritrovati tecnologici come la fotografie e il telefono hanno contribuito a queste credenza, anche la letteratura ha dato vita a storie spaventose. Pensiamo ai racconti di Charles Dickens che, nel suo famosissimo romanzo A Christmas Carol, ha evocato ben tre diversi fantasmi o a quelli scritti da Lewis Carroll, noto per essere l’autore di Alice nel Paese delle Meraviglie, in cui una fanciulla cade in un sonno profondo attraverso il quale giunge in un mondo altro. Lo stesso Carroll si diletterà nella fotografia spiritica, come dimostra lo scatto The Dream, da lui realizzato nel 1863.

Il successo di questo genere fotografico proseguirà grazie anche agli stereografi, ovvero scatti doppi la cui visione conferisce l’illusione della tridimensionalità e diverrà comune tra coloro i quali possedevano le prime macchine fotografiche, dilettandosi a realizzare immagini che sembrano ritrarre presenze tra gli spazi domestici. Il video si conclude poi con l’analisi dell’autoscatto firmato da Cecil Beaton, datato 1930, in compagnia di uno scheletro, come memento mori. Ma negli ultimi secondi del filmato, una sinistra rivelazione ci avverte di strane presenze nello stesso Victoria & Albert Museum.

Roberta Pisa

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

Scopri di più