Mario Martone racconta Massimo Troisi, in lavorazione un documentario

L'arte napoletana rievocata sul grande schermo torna con la firma di Mario Martone che, dopo avere dedicato i suoi precedenti lavori a De Filippo e Scarpetta, è ora pronto a raccontare in chiave documentaristica quel gigante che ci ha lasciato troppo presto: Massimo Troisi

Il regista di Qui rido io e Nostalgia è al lavoro su un documentario che racconterà Massimo Troisi.

MARIO MARTONE RACCONTA I PROTAGONISTI DI NAPOLI

Dopo avere portato sul grande schermo la figura di Eduardo Scarpette e avere adattato in chiave contemporanea la commedia di Eduardo Il sindaco del rione Sanità, Martone continua a raccontare la creatività napoletana, la stessa che scorre nel suo sangue. Laggiù qualcuno mi ama è il titolo del documentario, un titolo che rievoca al contrario il film con Paul Newman del 1956 Lassù qualcuno mi ama. “La possibilità che mi viene offerta di fare un film documentario in cui il pubblico lo possa ritrovare oggi sul grande schermo – spiega Martone – è qualcosa di speciale per me, posso tornare a dialogare con lui, ascoltarlo e portarlo agli spettatori di ieri e a quelli di oggi, che sono tantissimi”. Un lavoro che conterrà materiale inedito, testimonianze di colleghi e amici, un vero ritratto dell’attore originario di San Giorgio a Cremano. Mario Martone ha scritto il film, prodotto da Indiana Production, con Anna Pavignano, compagna di vita dell’attore di Ricomincio da tre. Sceneggiatrice e romanziera, il suo ultimo libro per E/O si intitola La prima figlia. Il suo incontro con Massimo Troisi avviene nel 1977 alla trasmissione dei nuovi comici No Stop dove lei partecipa come comparsa. I due vivranno insieme per dieci anni ma continueranno a scrivere anche dopo la fine della loro relazione.

MASSIMO TROISI PER MARIO MARTONE

“Con Massimo – dichiara Mario Martone – era nata un’amicizia fondata su una grande stima reciproca, adoravo il suo cinema, vagheggiavamo di lavorare insieme. La possibilità che mi viene offerta di fare un film documentario in cui il pubblico lo possa ritrovare oggi sul grande schermo è quindi qualcosa di speciale per me, posso tornare a dialogare con lui, ascoltarlo e portarlo agli spettatori di ieri e a quelli di oggi, che sono tantissimi”. Il regista aggiunge: “Massimo è sempre rimasto vivo nell’immaginario collettivo, perché era una grande anima e un grande artista. E molto speciale è per me lavorare alla sceneggiatura con Anna Pavignano, che di Massimo ha scritto tutti i film e la cui presenza al suo fianco indicava molto bene quanto Massimo fosse aperto, dialettico, avanti nella sua visione delle cose. Quanto possa parlarci ancora adesso”. Massimo Troisi è stato un attore e regista indubbiamente rivoluzionario. Uno di quelli che ha preso l’arte cinematografica e, scostandosi dalle linee classiche o logiche, ha conferito ad essa un’impronta personale e inedita.

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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