Dopo il successo del suo esordio (sancito, nel 2019, con l’assegnazione di 5 Emmy Awards) ritorna – sempre su Netflix – Love, Death + Robots, la serie animata antologica per adulti concepita dal regista e sceneggiatore statunitense Tim Miller, e prodotta da David Fincher, Jennifer Miller e Joshua Donen.

Le sorprendenti tecniche di animazione, che differiscono per ogni episodio, sembrano essere il punto forte anche di questo Volume 2 nel quale spicca un’estetica così iperrealista da mettere in discussione la stessa computer grafica. Tra mondi futuristici alla Blade Runner, creature soprannaturali e scenari distopici dominati da intelligenze artificiali fuori controllo, gli spettatori affezionati alla prima stagione rimarranno sicuramente soddisfatti di un prodotto che dimostra di aver alzato ancora una volta l’asticella per quello che riguarda un genere destinato sempre meno ai più piccoli.

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In attesa di un terzo capitolo, che vedrà la luce entro il 2022, Love, Death + Robots Volume 2 sarà visibile, sul sito italiano del colosso delle piattaforme streaming, dal prossimo 14 maggio.

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Valerio Veneruso
Esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. Tra le mostre recenti: la personale RUBEDODOOM – Per tutti e per nessuno (Metodo Milano, Milano, a cura di Maurizio Bongiovanni, 2020) e le collettive, Existance Resistence (mostra virtuale su Instagram a cura di Giovanna Maroccolo e Patrick Lopez Jaimes, 2022), The Struggle is Real (Green Cube Gallery e Fondazione Spara, a cura di Clusterduck, 2021), Rifting (a cura di Federico Poni e Federica Mirabella per la quinta edizione di The Wrong Biennale, 2021), ISIT.exhi#001 (Spazio In Situ, Roma, a cura di ISIT Magazine, 2021), e Art Layers (progetto espositivo su Instagram curato da Valentina Tanni per il decennale di Artribune). Tra le principali esperienze curatoriali: lo screening video Melting Bo(un)d(ar)ies (Cappella di Santa Maria dei Carcerati, Palazzo Re Enzo, Bologna, 2022), il progetto di newsletter mensile IMMAGINARIA – Un altro mondo (per l’arte è possibile (commissionato dall’Associazione culturale di arte contemporanea TRA – Treviso Ricerca Arte, 2020/2021), le mostre collettive Le conseguenze dell’errore (TRA Treviso Ricerca Arte, 2019), e L’occhio tagliato (Casa Capra, Schio, 2018) e il ciclo di incontri TorchioTalks – Dialoghi tra arte grafica e arte contemporanea e la relativa esposizione collettiva TorchioFolks (atelier Palazzo Carminati della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, 2015/2016). È inoltre fondatore, insieme a Davide Spillari, del progetto editoriale BANANE FANZINE e co-curatore delle prime due edizioni del festival di arti interattive Toolkit Festival (Venezia, 2011 – 2012).
Ha collaborato con diverse realtà editoriali come Kabul Magazine e NOT. Attualmente vive tra Torino e il web.