La diffusione su Netflix del cortometraggio What did Jack do?, realizzato nel 2017, non è l’unica notizia che in questi giorni coinvolge il nome di David Lynch. È stato infatti pubblicato il trailer che annuncia il restauro, in 4K, di uno dei primi capolavori del poliedrico regista statunitense: The Elephant Man. L’operazione celebra il quarantesimo anniversario della pellicola e interesserà dapprima le sale cinematografiche del Regno Unito – con una distribuzione fissata per il prossimo 13 marzo – e, a partire dal 6 aprile, anche il mercato dell’home video in edizioni Blu Ray e 4k UHD Collector’s Edition.
Prodotta nel 1980, la pellicola racconta la triste vicenda di Joseph Merrick, un uomo vissuto nell’Inghilterra vittoriana e affetto da una terribile malformazione. Avvalendosi della straordinaria interpretazione di John Hurt, nel ruolo di Merrick, e di Anthony Hopkins, il secondo film dell’emblematico cineasta si discosta lievemente da quello che diventerà poi il suo marchio di fabbrica, donando alla dimensione dell’incubo connotazioni più attinenti alla sfera del quotidiano: una favola nera ancora oggi tremendamente attuale.
Candidato a ben otto premi Oscar, nel 1981 The Elephant Man riuscì a spalancare le porte degli studios hollywoodiani, portando gradualmente David Lynch nella prestigiosa posizione che tuttora continua a mantenere.

– Valerio Veneruso

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AutoreDavid Lynch
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Valerio Veneruso
Esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. Tra le mostre recenti: la personale RUBEDODOOM – Per tutti e per nessuno (Metodo Milano, Milano, a cura di Maurizio Bongiovanni, 2020) e le collettive, Existance Resistence (mostra virtuale su Instagram a cura di Giovanna Maroccolo e Patrick Lopez Jaimes, 2022), The Struggle is Real (Green Cube Gallery e Fondazione Spara, a cura di Clusterduck, 2021), Rifting (a cura di Federico Poni e Federica Mirabella per la quinta edizione di The Wrong Biennale, 2021), ISIT.exhi#001 (Spazio In Situ, Roma, a cura di ISIT Magazine, 2021), e Art Layers (progetto espositivo su Instagram curato da Valentina Tanni per il decennale di Artribune). Tra le principali esperienze curatoriali: lo screening video Melting Bo(un)d(ar)ies (Cappella di Santa Maria dei Carcerati, Palazzo Re Enzo, Bologna, 2022), il progetto di newsletter mensile IMMAGINARIA – Un altro mondo (per l’arte è possibile (commissionato dall’Associazione culturale di arte contemporanea TRA – Treviso Ricerca Arte, 2020/2021), le mostre collettive Le conseguenze dell’errore (TRA Treviso Ricerca Arte, 2019), e L’occhio tagliato (Casa Capra, Schio, 2018) e il ciclo di incontri TorchioTalks – Dialoghi tra arte grafica e arte contemporanea e la relativa esposizione collettiva TorchioFolks (atelier Palazzo Carminati della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, 2015/2016). È inoltre fondatore, insieme a Davide Spillari, del progetto editoriale BANANE FANZINE e co-curatore delle prime due edizioni del festival di arti interattive Toolkit Festival (Venezia, 2011 – 2012).
Ha collaborato con diverse realtà editoriali come Kabul Magazine e NOT. Attualmente vive tra Torino e il web.