Addio a Marie Fredriksson, icona degli anni Ottanta e leader dei Roxette

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All’età di sessantuno anni, lo scorso 9 dicembre, ci ha lasciati Marie Friedriksson, celebre vocalist del duo svedese Roxette. La grinta che ha reso il suo stile inconfondibile tocca l’apoteosi in un video del 1988 che ha fatto la storia: stiamo parlando di “The look”

Anno nefasto, questo 2019, per il mondo della musica e dello spettacolo. Ad aggiungersi a una lunga lista di perdite importanti, questa volta è Marie Friedrikkson, storica fondatrice – insieme al chitarrista Per Gessle – dei Roxette. Nato nel 1986, il duo svedese ha saputo unire melodie pop a sonorità più rockeggianti permeando ogni canzone di una grinta che non ha mai abbandonato la stessa Friedrikkson, neppure dopo la diagnosi, avvenuta nel 2002, di un cancro al cervello.
Un’anima con due facce quella dei Roxette, una peculiarità che ha trovato la forma ideale nella figura di Marie: una persona capace, con la propria voce, di essere tanto agguerrita e possente quanto dolce e ammaliante; una vitalità sincera espressa tramite un volto caratterizzato da lineamenti delicati e sensuali in netto contrasto con quel ciuffo, dalle chiare tonalità cangianti, difficile da dimenticare.

DALL’ESORDIO AL SUCCESSO INTERNAZIONALE

Dalle sonorità tipiche degli anni Ottanta, dell’album di esordio, Pearls of Passion (1986) – noto soprattutto per il singolo Surrender – i Roxette hanno poi raggiunto il successo con il disco successivo, Look Sharp! (1988). Fatta eccezione per alcuni brani (come la celebre Listen to your heart), una certa sfacciataggine punk attraversa tutto l’album rivelandosi esplicitamente in tracce come Dressed for success, Dance away e la famosissima The look. Proprio quest’ultima, accompagnata da un video emblematico, ha contribuito all’ascesa dei due musicisti. Composto da scenografie dal sapore suburbano e fatiscente, luci stroboscopiche e coreografie non prive di una certa carica sessuale, il video è pregno di un’estetica ben precisa che ha contribuito ad accostare i Roxette a un immaginario molto vicino – per certi versi – a quello espresso da un altro mostro sacro di quel periodo: il britannico Billy Idol.

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LA COLONNA SONORA DI PRETTY WOMAN

La consacrazione vera e propria del duo è avvenuta però nel 1990, con la produzione di It must have been love (riadattamento dell’omonimo brano contenuto nel loro primo lavoro discografico), uno dei pezzi principali della colonna sonora del cult movie Pretty woman. Da quel momento in poi la carriera dei Roxette è sempre stata costellata da grandi successi e da numerosi album ufficiali (quattordici in tutto), fino a Good Karma, del 2016: un lavoro discografico intenso che ha coinciso con il loro ritiro definitivo dalle scene.
Il video del primo singolo, It just happens, rivela la condizione di Marie Friedrikkson, che appare visibilmente provata, ma non per questo meno ostinata e grintosa. Una forza, questa, che si esprime anche nella pubblicazione da solista di tre singoli che, nonostante tutto, la Friedrikkson è riuscita a produrre tra il 2016 e il 2018.


– Valerio Veneruso

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Valerio Veneruso
Esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. Tra le mostre recenti: la personale RUBEDODOOM – Per tutti e per nessuno (Metodo Milano, Milano, a cura di Maurizio Bongiovanni, 2020) e le collettive, Existance Resistence (mostra virtuale su Instagram a cura di Giovanna Maroccolo e Patrick Lopez Jaimes, 2022), The Struggle is Real (Green Cube Gallery e Fondazione Spara, a cura di Clusterduck, 2021), Rifting (a cura di Federico Poni e Federica Mirabella per la quinta edizione di The Wrong Biennale, 2021), ISIT.exhi#001 (Spazio In Situ, Roma, a cura di ISIT Magazine, 2021), e Art Layers (progetto espositivo su Instagram curato da Valentina Tanni per il decennale di Artribune). Tra le principali esperienze curatoriali: lo screening video Melting Bo(un)d(ar)ies (Cappella di Santa Maria dei Carcerati, Palazzo Re Enzo, Bologna, 2022), il progetto di newsletter mensile IMMAGINARIA – Un altro mondo (per l’arte è possibile (commissionato dall’Associazione culturale di arte contemporanea TRA – Treviso Ricerca Arte, 2020/2021), le mostre collettive Le conseguenze dell’errore (TRA Treviso Ricerca Arte, 2019), e L’occhio tagliato (Casa Capra, Schio, 2018) e il ciclo di incontri TorchioTalks – Dialoghi tra arte grafica e arte contemporanea e la relativa esposizione collettiva TorchioFolks (atelier Palazzo Carminati della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, 2015/2016). È inoltre fondatore, insieme a Davide Spillari, del progetto editoriale BANANE FANZINE e co-curatore delle prime due edizioni del festival di arti interattive Toolkit Festival (Venezia, 2011 – 2012).
Ha collaborato con diverse realtà editoriali come Kabul Magazine e NOT. Attualmente vive tra Torino e il web.