L’eau en Senne è la seconda tappa di un percorso di ricerca sulla presenza di tracce dell’universo acquatico nella dimensione urbana che Anna Raimondo, attraverso il progetto Come un mare fuor d’acqua, sta conducendo in diversi paesi d’Europa. La ricerca dell’artista si concentra in maniera peculiare sulla creazione di incursioni nello spazio pubblico, in un continuo tentativo di ricreare spazi e tempi di ascolto all’interno del panorama urbano, creando dispositivi di spaesamento e dislocazioni di senso.
L’intenzione paradossale di cercare il mare dove non c’è è fondata su una decontestualizzazione radicale che intende riflettere sul nostro legame e sulla nostra dipendenza dall’acqua e su tutti i suoi significati e le sue forme: da elemento simbolico a spazio geografico. A differenza del primo lavoro realizzato a Milano con Fatima Bianchi, in cui l’immagine del mare era rievocata e descritta in maniera suggestiva dalle voci degli abitanti intervistati, a Bruxelles Anna Raimondo ricostruisce un paesaggio acquatico attraverso una parata acustica che ripercorre l’itinerario della Senne, fiume interrato e ricoperto nella seconda metà dell’800.
La ricerca dell’artista si concentra proprio sulla necessità di intervenire su questa frattura che separa lo spazio pubblico e i suoi abitanti dalla presenza negata del fiume e dal relativo orizzonte sonoro.

UNA PARATA SONORA PER LE STRADE DI BRUXELLES
La parata, condotta in collaborazione con la rumorista Céline Bernard e un gruppo di partecipanti al laboratorio di fabbricazione d’oggetti sonori acquatici, ha messo in scena ed evocato i suoni scomparsi del fiume attraverso l’utilizzo di strumentazione autoprodotta e materiali riciclati.
Tornando a fluire dentro lo spazio urbano, L’eau en Senne suggerisce la dimensione di un altrove sommerso, precedente la trasformazione urbanistica, in modo da evocare così una geografia transitoria e variabile. Coesistono e si sovrappongono in questo modo due tempi e due città, ricucite attraverso la parata acquatica in un preciso momento, in un luogo mentale in cui i piani della realtà e della memoria si fondono. Questa sovrapposizione di tempi diversi, attivata dall’orchestra rumorista, suscita l’ascolto e dirige lo sguardo, trasformando il senso del paesaggio che abbiamo di fronte.
Nonostante la radice evocativa del progetto, che riflette sulle trasformazioni storiche della città di Bruxelles, in realtà L’eau en Senne riflette l’attualità e il futuro della città.Non a caso, l’artista ha coinvolto nell’attivazione del progetto l’associazione Les états generaux de l’eau à Bruxelles, comitato cittadino che individua nuove modalità sostenibili di approvvigionamento idrico e di riciclo delle acque. L’eau en Senne è un momento collettivo che riflette sulla valenza politica dell’acqua come bene comune, sottolineandone il diritto universale all’accesso.
Il video è parte della mostra personale Mi porti al mare? in corso fino al 21 gennaio 2017 presso la Maison d’Art Actuel des Chartreux.

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– Marco Trulli

 

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Marco Trulli
Operatore culturale e curatore. È ideatore e co-curatore di Cantieri d’Arte, piattaforma di arte pubblica cha ha realizzato, negli anni, numerosi progetti site specific nella città di Viterbo. Attualmente cura La Ville Ouverte, programma internazionale di azioni di arti pubbliche promosse da Arci. Dal 2005 è consulente artistico del giardino di scultura contemporanea La Serpara di Paul Wiedmer. Come curatore ha collaborato alla realizzazione di numerosi progetti di carattere internazionale: Disorder, Nottingham 2012; Disorder, Fabbrica del Vapore, Milano, 2012; Mediterranea 16. Young Artists Biennial, Ancona 2013; La sovversione del sensibile, Fabbrica del Vapore, Milano, 2014. È curatore di Librimmaginari, festival di promozione del disegno e dell’illustrazione, promosso da Arci Viterbo; Fuoco project, programma di residenze artistiche, Nettuno (RM). Si interessa della relazione tra arte e spazio pubblico, analizzando i processi sociali e politici che attraversano il contesto urbano in area euromediterranea.