Film, videoarte e spettacoli: torna Concorto, festival del cortometraggio di Piacenza

52 opere in concorso più tante rassegne collaterali. È il programma di Concorto, festival del cortometraggio che si svolge tra Pontenure e Piacenza dal 20 al 27 agosto. In esclusiva per i lettori di Artribune pubblichiamo un estratto di un'opera di videoarte in gara: “Nothing Escapes My Eyes” di David Krippendorff.

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Concorto
, festival di cortometraggi tra i più importanti in Italia, giunge quest’anno alla quindicesima edizione. Fino al 27 agosto, tra il Parco Raggio di Pontenure e il Palazzo Ex Enel di Piacenza verranno proiettate 120 opere, selezionate tra le oltre 3.000 giunte all’attenzione del comitato di selezione (i film in concorso sono 52). I titoli giunti a Piacenza si contendono l’Asino d’Oro, assegnato dalla giuria del festival al miglior film, ma anche il Premio Speciale della Giuria, il Premio del Pubblico e il Premio “L’Onda”, assegnato da una giuria speciale composta da ragazzi tra i 18 e i 21 anni.
Non mancano le produzioni vicine al mondo della videoarte contemporanea, tra cui l’anteprima mondiale del nuovo film di Simone Rovellini, videomaker della factory di Toiletpaper, il magazine di sole immagini ideato da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Lo spettacolo finale del festival vedrà inoltre protagonista il musicista e artista messicano MURCOF, che presenta Etna: a portrait, un progetto di narrazione video-sonora che parte dal campionamento dei suoni prodotti dal vulcano attivo più grande d’Europa, rielaborati in chiave elettronica ad accompagnare le immagini girate in Sicilia dal video-artista spagnolo Manu Ros.

Concorto Festival

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UN ESTRATTO IN ESCLUSIVA
In esclusiva per i lettori di Artribune pubblichiamo un estratto di Nothing Escapes My Eyes, uno dei cortometraggi in concorso, firmato dall’artista tedesco-americano David Krippendorff. Si tratta di un film breve e poetico che si ispira all’Aida di Giuseppe Verdi e prende spunto da un evento storico (la distruzione del teatro Khedivial Opera House del Cairo nel 1971, dove l’Aida era stata rappresentata cento anni prima) per evocare tematiche contemporanee come la ricerca della propria identità culturale e la pressione sociale verso il conformismo. Protagonista del film la grande attrice arabo-israeliana Hiam Abbas, già vista in pellicole come Il Giardino di limoni (Eran Riklis, 2008) e Disengagement (Amos Gitai, 2007).

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Redazione

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