Non è un caso che Andreco abbia scelto Parigi per lanciare il suo nuovo progetto itinerante, dal titolo CLIMATE01. Parigi, che a poche settimane dall’incubo del Bataclan, si è tramutata in palcoscenico mondiale per i temi della responsabilità ambientale, ospitando Cop21, storico vertice che ha riunito intorno a un tavolo 195 paesi, tutti firmatari di un accordo per la sopravvivenza del pianeta: il testo di 31 pagine inchioda i governi al rispetto di norme, vincoli e processi, necessari alla salvaguardia dello stato di salute della Terra.
Andreco, da sempre sensibile al tema degli equilibri ecologici, unisce un background nella Sreet Art, una formazione scientifica e una serie di evoluzioni che hanno spinto il suo lavoro verso la performance, l’installazione e i linguaggi dell’arte pubblica. A Parigi, lo scorso novembre, ha dato vita a una scultura di legno alta cinque metri, collocata all’interno del Jardin partagé Beaudelire, un giardino gestito da una comunità indipendente in Rue Baudelique, nel 18° arrondissement. L’oggetto è una sorta di prisma vuoto che accoglie delle piante rampicanti, piantumate e curate da chi si occupa quotidianamente degli orti: un simbolo, un generatore di senso e di vita intorno a cui si condensano estetica del paesaggio, etica del lavoro e il modello di una relazione autentica tra individui e habitat naturale.

Quindi, sulla facciata della scuola elementare Richomme – nel cuore del quartiere multietnico “La Goutte d’Or” – Andreco ha dipinto un murale che raffigura i cicli dell’acqua. Le sue tipiche figure prismatiche, che evocano rocce o cristalli, mettono in scena, sotto forma di schemi scientifici e insieme di illustrazioni fantastiche, le principali conseguenze del riscaldamento globale, dall’innalzamento del livello del mare agli incendi boschivi, dalle precipitazioni sempre più dense alle inondazioni, fino all’aumento della temperatura e alla tropicalizzazione del clima.
Accanto ai workshop, organizzati per gli studenti della Richomme e i residenti di Rue Baudelique, Andreco ha tenuto un seminario su arte pubblica e sostenibilità ambientale per il corso di filosofia dell’arte della Sorbonne.

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Helga Marsala

 

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Helga Marsala
Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Insegna all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo, fino al 2010, come caporedattore per la piattaforma editoriale Exibart. Nel 2011 è nel gruppo che progetta e lancia la testata culturale Artribune, dove ancora oggi lavora come editorialista, collaborando col team di direzione e operando come curatrice e project manager nel nuovo comparto aziendale Artribune Produzioni. Svolge un’attività di approfondimento teorico attraverso saggi e contributi critici all’interno di pubblicazioni d’arte e cultura contemporanea. Scrive di arti visive, arte pubblica, politica, costume, comunicazione, attualità e linguaggi creativi contemporanei. Presso Riso Museo d’Arte contemporanea della Sicilia è stata curatrice dell’Archivio S.A.C.S (Sportello Artisti Contemporanei Siciliani) e membro del Comitato Scientifico, collaborando a più riprese con progetti espositivi, editoriali e di ricerca del Museo. Cura mostre e progetti, prevalentemente presso spazi pubblici italiani, seguendo il lavoro di artisti italiani ed internazionali. È stata membro di commissioni e giurie per premi/residenze d’ambito nazionale, riservati ad artisti. Dal 2018 al 2020 ha lavorato come Consulente per la Cultura del Presidente della Regione Siciliana e dell’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.