Ennio Morlotti incontra Giorgio Morandi. A Bologna

Museo Morandi, Bologna – fino all’8 gennaio 2017. “Chi è questo morandiano così interessante?”: questo si chiedeva Roberto Longhi, mentre osservava alcune opere di Morlotti esposte nei primi Anni Quaranta a Milano. E questo è il punto di partenza attorno a cui si sviluppa una mostra che riflette sulla produzione morlottiana in rapporto alle opere di Giorgio Morandi.

I venticinque lavori di Ennio Morlotti (Lecco, 1910 – Milano, 1992) – esposti a Bologna senza cornice per far risaltare la materia pittorica – sono proprietà della collezione Merlini, già protagonista di una mostra allestita nel 2011 a Venezia e al centro di sinergie museali nell’ottica di una ricerca storico-artistica. Una sala del Museo Morandi vede ora l’esposizione del consistente nucleo morlottiano, nel quale si possono riconoscere i momenti stilistici più significativi dell’artista lombardo, che considerò sempre Morandi un forte punto di riferimento.
Dagli Anni Quaranta agli Anni Ottanta, gli oli e i pastelli accompagnano il suo avvicinarsi anche a Picasso (ne è un esempio la Natura morta del 1948), nonché a Cézanne (il riferimento è immediato nei Tre nudi, così simili alle celebri bagnanti), per poi approdare, con le Rocce, a una serialità ancora morandiana nella scelta di un unico soggetto. Ma che, secondo i curatori, rappresenta la “ricerca di un grado sempre più profondo di penetrazione della natura e del tempo nel suo svelarsi”.

Marta Santacatterina

Bologna // fino all’8 gennaio 2017
Ennio Morlotti – Dalla collezione Merlini al Museo Morandi
a cura di Fabrizio D’Amico e Mariella Gnani
MUSEO MORANDI
Via Don Minzoni 14
051 6496611
[email protected]
www.mambo-bologna.org

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/57652/ennio-morlotti-dalla-collezione-merlini-al-museo-morandi/

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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