Tutte le sfumature dell’immagine. A Venezia
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia – fino al 19 settembre 2016. Ultimo mese utile per visitare la grande rassegna intitolata all’immagine e ai protagonisti di una stagione artistica fondamentale. Che ha segnato in maniera permanente la storia creativa italiana.
![Tutte le sfumature dell’immagine. A Venezia](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/08/Mario-Schifano-Lnverno-attraverso-il-museo-1965-Collezione-privata-©-Mario-Schifano-by-SIAE-2016-1024x756.jpg)
UN ANTIDOTO ALLE DEFINIZIONI
L’immagine è un terreno rischioso, fatto di luoghi comuni e false credenze resi pericolosi da una cultura visiva sempre più univoca. La ricognizione effettuata da Luca Massimo Barbero sulla pelle di un decennio cruciale – dal 1960 al 1969 – in un contesto geografico sfaccettato come quello italiano è un antidoto alla sicurezza granitica delle definizioni.
La mostra, allestita negli spazi lagunari della Collezione Peggy Guggenheim, si rivela un percorso a occhi bene aperti fra i nodi dell’immagine, trasformati in una rete di possibilità in cui è utile incespicare. Senza alcuna pretesa di cronologie stringenti, ma lasciando su uno sfondo illuminato la fondamentale esperienza di Azimut/h, Imagine individua nell’esordio degli Anni Sessanta un nuovo e stimolante punto di vista da cui guardare alla rappresentazione, abbattendone i confini.
![Domenico Gnoli, Due dormienti, 1966, courtesy Fondazione Orsi, (c) Domenico Gnoli by SIAE 2016](http://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/08/Domenico-Gnoli-Due-dormienti-1966-courtesy-Fondazione-Orsi-c-Domenico-Gnoli-by-SIAE-2016-480x371.jpg)
Domenico Gnoli, Due dormienti, 1966, courtesy Fondazione Orsi, (c) Domenico Gnoli by SIAE 2016
FRA TORINO E ROMA
In un andirivieni meditato ma d’impatto lungo l’asse che unisce Torino e Roma, la mostra lascia emergere le allora giovani leve dell’arte italiana, destinate a fare dell’immagine il fulcro della propria poetica. La Margherita di fuoco di Jannis Kounellis inaugura un itinerario costellato di rimandi e soluzioni visive autonome, al di là e al di qua della materia, dove l’immagine diventa quasi un oggetto vivo, fatto di una superficie organica, capace di interagire con la realtà e di schiudere, agli occhi di chi guarda, una concatenazione di sfumature impreviste.
Da Franco Angeli a Domenico Gnoli, da Tano Festa a Mario Schifano, passando per Michelangelo Pistoletto e Giosetta Fioroni, ciò che accomuna i protagonisti della rassegna, in parallelo a un terreno storico comune, è l’attitudine a rivolgersi all’immagine in maniera inedita. In una sorta di caccia al tesoro tra molteplici livelli di profondità, gli artisti di quel decennio chiave mescolano concretezza, percezione e tattilità, senza il timore di sparigliare le carte di una tradizione cui attingere in maniera critica.
![Mario Schifano, L'nverno attraverso il museo, 1965, Collezione privata © Mario Schifano, by SIAE 2016](http://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/08/Mario-Schifano-Lnverno-attraverso-il-museo-1965-Collezione-privata-%C2%A9-Mario-Schifano-by-SIAE-2016-480x354.jpg)
Mario Schifano, L’nverno attraverso il museo, 1965, Collezione privata © Mario Schifano, by SIAE 2016
ARTISTI SENZA PAURA
Ecco allora che l’odalisca di Ingres rivive nell’omonima opera di Tano Festa, determinato a incasellarla in un “qui e ora” fatto di geometrie e piani mancanti, mentre Giosetta Fioroni scompone la dea botticelliana nel Particolare della nascita di Venere, trasformando il viso di quest’ultima in un caleidoscopio di dettagli in close-up. Il ricordo di un passato futurista impregna L’inverno attraverso il museo di Mario Schifano, incalzato, però, da un presente optical in rapido avvicinamento, sull’onda di un bianco e nero impavido, che detta anche i contorni della celeberrima rosa stilizzata da Kounellis.
Un’altra rosa, stavolta bruciata e firmata da un Michelangelo Pistoletto nel pieno delle sue energie, chiude il cerchio di un percorso espositivo e concettuale sulle tracce di un’immagine dai tanti volti, che non ha paura di mostrarsi vulnerabile e, al tempo stesso, fermamente ancorata alla materia. Senza etichette e definizioni obbligate, sbandierando un po’ di quella sfrontatezza che, oggi, farebbe bene al presente.
Arianna Testino
Venezia // fino al 19 settembre 2016
Imagine. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969
a cura di Luca Massimo Barbero
COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM
Dorsoduro 701
041 2405411
[email protected]
www.guggenheim-venice.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/53130/imagine-nuove-immagini-nellarte-italiana-1960-1969/
![Giosetta Fioroni, Particolare della nascita di Venere, 1965, collezione Intesa Sanpaolo, Gallerie d’italia – Piazza Scala, Milano, photo Giuseppe Schiavinotto](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/08/Giosetta-Fioroni-Particolare-della-nascita-di-Venere-1965-collezione-Intesa-Sanpaolo-Gallerie-d%E2%80%99italia-%E2%80%93-Piazza-Scala-Milano-photo-Giuseppe-Schiavinotto-768x381.jpg)
![Fabio Mauri, Drive In House, 1960 - coll. privata, courtesy the Estate of Fabio Mauri and Hauser & Wirth © Eredi Fabio Mauri](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/08/Fabio-Mauri-Drive-In-House-1960-coll.-privata-courtesy-the-Estate-of-Fabio-Mauri-and-Hauser-Wirth-%C2%A9-Eredi-Fabio-Mauri-768x845.jpg)
![Domenico Gnoli, Due dormienti, 1966, courtesy Fondazione Orsi, (c) Domenico Gnoli by SIAE 2016](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/08/Domenico-Gnoli-Due-dormienti-1966-courtesy-Fondazione-Orsi-c-Domenico-Gnoli-by-SIAE-2016-768x593.jpg)
![Giulio Paolini, Académie 3, 1965, collezione privata, courtesy Archivio Giulio Paolini, Torino © Giulio Paolini](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/08/Giulio-Paolini-Acad%C3%A9mie-3-1965-collezione-privata-courtesy-Archivio-Giulio-Paolini-Torino-%C2%A9-Giulio-Paolini-768x1096.jpg)
![Mario Ceroli, Studio per Piper, 1965, Galleria de' Foscherari, Bologna](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/08/Mario-Ceroli-Studio-per-Piper-1965-Galleria-de-Foscherari-Bologna-768x1179.jpg)
![Mario Schifano, L'nverno attraverso il museo, 1965, Collezione privata © Mario Schifano, by SIAE 2016](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/08/Mario-Schifano-Lnverno-attraverso-il-museo-1965-Collezione-privata-%C2%A9-Mario-Schifano-by-SIAE-2016-768x567.jpg)
![Michelangelo Pistoletto, Mappamondo, 1966-68, Collezione Lia Rumma © Michelangelo Pistoletto, courtesy Lia Rumma, photo P. Pellion](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/08/Michelangelo-Pistoletto-Mappamondo-1966-68-Collezione-Lia-Rumma-%C2%A9-Michelangelo-Pistoletto-courtesy-Lia-Rumma-photo-P.-Pellion-768x968.jpg)
![Pino Pascali, La decapitazione del rinoceronte, 1966-67, Collezione Lia Rumma © Pino Pascali, courtesy Lia Rumma](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2016/08/Pino-Pascali-La-decapitazione-del-rinoceronte-1966-67-Collezione-Lia-Rumma-%C2%A9-Pino-Pascali-courtesy-Lia-Rumma-768x1018.jpg)
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