Oltre la fotografia. William Klein a Milano

Palazzo della Ragione Fotografia, Milano – fino all’11 settembre 2016. “William Klein: il mondo a modo suo” è un mostra piuttosto completa, che abbraccia tutta la produzione del celebre fotografo americano. Senza tuttavia esimersi dalla pecche ricorrenti in questo genere di mostre: un allestimento non troppo riuscito e un impianto compositivo poco convincente.

UNA CARRIERA MOVIMENTATA
Il Palazzo della Ragione Fotografia ospita, durante il periodo estivo, le opere di uno dei maestri della fotografia del Novecento, William Klein (New York, 1928). La mostra non si limita a presentare la vasta produzione di scatti realizzati dall’artista a partire dal 1954, ma abbraccia tutta una vita di esperimenti, tentativi e cambi di rotta. La storia di Klein inizia proprio a Milano nel 1952 quando, invitato da Giorgio Strehler a esporre al Piccolo Teatro, collabora con alcuni architetti e realizza diversi dipinti murali astratti, presenti in mostra, figli dell’influenza di Fernard Léger, suo maestro. L’incontro con la fotografia avviene a Parigi dove, nel 1954, l’artista compra una macchina fotografia e due obiettivi. Tornato lo stesso anno a New York, Klein cominciò a ritrarre la vita della sua città natale, con un taglio che da quel momento in poi sarà solo il suo. Lo sguardo curioso, antropologico, si scontra con inquadrature ricche di piani e dettagli, movimentate e convulse.

William Klein, Nina, piazza di Spagna, Roma 1960 (dalla sezione Moda) © William Klein

William Klein, Nina, piazza di Spagna, Roma 1960 (dalla sezione Moda) © William Klein

DALLA CITTÀ ALLA MODA
La sua opera corse incontro a una rivoluzione culturale, il suo libro su New York uscì un anno prima del famigerato romanzo di Jack Kerouac, On the Road, e due anni dopo, nel 1958, vide la luce un altro libro fondamentale per la storia della fotografia Les Americans di Walker Evans. L’attività di Klein proseguì di città in città; prima a Roma, chiamato da Fellini, poi a Mosca, Tokyo e Parigi. Ma il suo stile aggressivo, di grande impatto, non passò inosservato nel mondo della moda, infatti, tra la fine degli Anni Cinquanta e l’inizio degli Anni Sessanta, Klein, sotto contratto con Vogue America, scatta delle vere e proprio foto capolavoro, riuscendo a mantenere lo stesso inconfondibile stile, nonostante il genere diverso.

William Klein, Pellicole, Broadway by Light 1958 (dalla sezione Film) © William Klein

William Klein, Pellicole, Broadway by Light 1958 (dalla sezione Film) © William Klein

NON SOLO FOTOGRAFIA
In mostra sono presenti anche gli ultimi lavori realizzati dall’artista negli Anni Novanta, dove la pittura incontra la fotografia in una sintesi fuori dal tempo. Chiude la rassegna un serie di video che omaggiano la produzione filmica dell’artista. Klein, già alla fine degli Anni Cinquanta, aveva cominciato a interessarsi a questo medium; è infatti del 1958 il suo primo film, Broadway by Light, cui seguiranno numerose altre produzioni come Eldridge CleaverBlack Panther, 1970, Muhammad Alì The Greatest, 1964-1974, The Little Richard Story, del 1980. La mostra William Klein: il mondo a modo suo ha il merito di testimoniare l’intera produzione dell’artista americano, non limitando il campo alla sola fotografia. Tuttavia, il percorso procede un po’ alla rinfusa, nel vano tentativo di adattarsi allo spazio, piuttosto malleabile in realtà, di Palazzo della Ragione. L’allestimento, infatti, è piuttosto mal riuscito, oltre a essere esteticamente poco gradevole e decisamente invasivo, controbilanciato, però, dall’ottimale illuminazione delle opere.

Dario Moalli

Milano // fino all’11 settembre 2016
William Klein – Il mondo a modo suo
a cura di Alessandra Mauro
PALAZZO DELLA RAGIONE FOTOGRAFIA
Piazza Mercanti 1
02 43353535
www.palazzodellaragionefotografia.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/54613/william-klein-il-mondo-a-modo-suo/

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Dario Moalli

Dario Moalli

Dario Moalli (Vigevano 1991) studia Storia e critica dell’arte all’università di Milano, nel 2013 si è laureato in Scienze dei Beni culturali, e da qualche anno vive stabilmente a Milano, dove vaga in libertà. Condivide l’interesse per l’arte con quello…

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