Otto tappe per Mario Airò. A Parma

Galleria Nazionale, Parma – fino al 7 giugno 2015. Suggestioni poetiche tra il luogo, le opere conservate nel museo e quelle scelte da Mario Airò per creare un itinerario nella “pancia” del Teatro Farnese.

‘Guardate lassù!’, strillò Starbuck. ‘I Corpi santi! I Corpi santi!’. Tutti gli alberi maestri avevano alle loro estremità un fuoco pallido; e sfiorati a ogni triplice estremità del parafulmine da tre pallide fiammelle affusolate, tutti e tre gli alti alberi stavano bruciando silenziosi nell’aria sulfurea, come tre giganteschi ceri davanti a un altare”. Otto sono le opere di Mario Airò (Pavia, 1961) attorno a cui ruota la mostra allestita nelle sottogradinate dell’antico Teatro Farnese di Parma e il cui fulcro, dichiarato nel titolo, è il corpusants, il fuoco di Sant’Elmo. Una scarica luminescente blu che si crea all’interno di un forte campo elettrico o che svetta sopra strutture alte e appuntite, come gli alberi maestri della citazione di Moby Dick.
Per Mario Airò il corpusants è la scintilla che si crea tra l’esistente – i capolavori della Galleria Nazionale di Parma, con il Teatro Farnese che è parte del percorso – e i suoi lavori: un’operazione di rilettura del passato, nel corso della quale nascono e si svelano “le energie sottili, le assonanze stratificate, le tracce nascoste che la Pilotta contiene”. La mostra è di difficile lettura, soprattutto vista l’assenza sia di un catalogo (che uscirà per il finissage) sia di un agevole apparato illustrativo che definisca tutte queste connessioni, come quella tra Grattage (2014) e la deliziosa Scapigliata di Leonardo conservata nel museo o ancora tra Il libro mio e le testimonianze sul metodo di lavoro di Pontormo.

Mario Airò – Look aloft… - veduta della mostra presso Palazzo Pilotta, Parma 2015

Mario Airò – Look aloft… – veduta della mostra presso Palazzo Pilotta, Parma 2015

I lavori ripercorrono più di vent’anni di ricerca di Airò, dal Bue del 1991 alle più recenti opere, una delle quali rimarrà come acquisizione permanente della Galleria Nazionale, affiancandosi idealmente a quella di Sabrina Mezzaqui che l’anno scorso fu protagonista della prima edizione di Pilotta Contemporaneo.
E se Sabrina Mezzaqui si era rivolta ai “meditanti”, costruendo con loro un itinerario di lavoro manuale e di pensiero, Airò – in collaborazione con il Liceo Toschi di Parma – ha instaurato un dialogo con gli studenti, avviando con loro un progetto di comunità che li porterà a lavorare a fianco di un artista, ma anche a rendersi conto di cosa significa “essere artista”.
Pilotta Contemporaneo è – o meglio, è stato – un progetto fortemente voluto dall’ex soprintendente Mariella Utili che ha retto l’istituzione negli ultimi due anni e ora, per la recente riforma, è stata trasferita alla direzione del Polo Museale regionale della Campania. In questo lasso di tempo la Utili ha cercato di aprire le porte della Pilotta ai cittadini, di rendere il museo un luogo della collettività. “Il mio primo obiettivo è far innamorare i cittadini delle opere d’arte che posseggono e dei loro musei”, aveva dichiarato. E ci stava riuscendo.

Marta Santacatterina

Parma // fino al 7 giugno 2015
Mario Airò – Look aloft!, cried Starbuck. The corpusants! The corpusants!
a cura di Mariella Utili e Cristiana Colli
GALLERIA NAZIONALE DI PARMA
Piazzale Pilotta 15
0521 233309
[email protected]
www.parmabeniartistici.beniculturali.it/galleria-nazionale-di-parma/

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/43323/pilotta-contemporaneo-mario-airo/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

Scopri di più