Lo stadio dello specchio. Nella fotografia di Gao Yuan

Fondazione Studio Marangoni, Firenze – fino al 6 marzo 2015. Prendi il modello rinascimentale della Madonna col Bambino e fallo interpretare da genitrici contemporanee. Cinesi. Ecco qual è il risultato, nelle fotografie di Gao Yuan.

Secondo Jacques Lacan, il bambino inizia la propria definizione dell’Io quando, posto dalla madre davanti allo specchio, vi distingue la sua immagine e ne resta alienato, identificandosi solo con la parvenza che gli viene restituita. La riflessività diviene allora il modello di riferimento del vedersi come forma tra le forme, una simbolica soglia che si rende necessario varcare per esperire la propria esteriorità nel mondo. La scelta di un codice estetico altrettanto globalizzato – l’iconografia figurativa rinascimentale – crea il medesimo effetto-specchio anche nelle fotografie di Gao Yuan (KaoShing, 1962; vive a New York e Beijing), portando lo spettatore a riconoscervisi, per poi alienarlo. Dodici madri cinesi immortalate con i figli come Madonne col Bambino, assieme a giovani e tatuate Veneri contemporanee, si fanno allora nei suoi scatti plastici e stigmatizzati riflessi di figure femminili, racchiudendo in sé il soffio vitale di due differenti anime, in cui finalmente rispecchiarci.

Sarah Venturini

Firenze // fino al 6 marzo 2015
Gao Yuan – 12 Moons
a cura di Sara Bortoletto
FONDAZIONE STUDIO MARANGONI
Via San Zanobi 19r
055 280368
[email protected]
www.studiomarangoni.it

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