Kalinda e la preghiera al contrario

Kalinda è magenta, Kalinda è una bruciatura sugli occhi, Kalinda è un teschio di animale. Anche negli spazi minimal della galleria Un_Type, lo street artist riesce a dare potenza ai piccoli disegni, alle foto e all’unica, suggestiva, opera a parete. A Parma, fino al 21 luglio.

James Kalinda, Triumph, 2013, courtesy l’artista

Dissacrante, onirico e inquietante, James Kalinda (Ponte dell’Olio, 1981; vive a Parma) costruisce il suo nuovo percorso su un bisillabo di saluto: Ave racchiude la forza dello spirito, l’estasi dell’apparizione, la solennità della celebrazione. Dopo i progetti di appropriazione di muri abbandonati, di grandi superfici destinate alla demolizione che l’artista da anni ricopre di zombie e varie mostruosità, di immagini di carcasse di animali, di disfacimenti condivisi con l’amico Centina, Kalinda cancella e fa sanguinare gli occhi di ragazzine fotografate nel giorno della prima comunione, rimuove i volti del ritratto di famiglia, colpisce allo stomaco con teschi cappelluti e infine incombe con un corpo avvolto in un sudario e galleggiante in un mare nero. Mostri si nasce o si diventa, dice una sua opera, un’ammonizione che rivela le paure più profonde.

Marta Santacatterina

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Parma // fino al 21 luglio 2013
James Kalinda – Ave
UN_TYPE
Strada San Nicolò 7
0521 206076
[email protected]  
www.untype.it

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Marta Santacatterina
Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte – titolo conseguito all'Università degli Studi di Parma con una tesi in Storia dell’arte medievale –, svolge da molti anni la professione di editor freelance per conto di varie case editrici ricoprendo anche, dal 2015 all’inizio del 2018, il ruolo di direttore editoriale del marchio Fermoeditore e della rivista collegata “fermomag”, sulla quale si è dedicata alle rubriche di arte, fotografia e mostre. Scrive per “Artribune” fin dalla nascita della rivista nel 2011, mentre più recenti sono le collaborazioni con il sito “Art&Dossier” – sul quale recensisce progetti allestiti in gallerie private –, con “La casa in ordine”, dove si occupa di designer emergenti e autoprodotti, e con la rivista “Dolcesalato”, su cui propone ai pasticceri suggestioni tratte dall'arte contemporanea. Scrive inoltre testi storico-artistici e sul fumetto per case editrici italiane (Giunti editore, Grafiche Step editrice ecc.) e statunitensi (Fantagraphics Books). Ha partecipato come giurata a concorsi di arte o fotografia e raramente cura delle mostre per artisti che riescono a convincerla grazie alla qualità dei lavori e alla solidità della loro poetica. Per la sede di Parma del Boston College, si occupa inoltre di attività di tutoring sull'arte contemporanea per studenti americani.