La moda italiana? Una speranza

Arte, moda e cultura. Un trinomio che oramai sembra consuetudine. Accade anche a Los Angeles, per un incontro all’insegna di stile e charity. Protagonista? Lui, Renato Balestra.

Le scarpe in seta e il blu Balestra

 

Renato Balestra presenta dal 14 aprile, per la prima volta a Los Angeles, una sua collezione: L’Alta Moda Glamour di Renato Balestra, in collaborazione con A Night of Hope. L’evento è stato organizzato per sostenere City of Hope, che da quasi cent’anni si occupa di raccolta fondi per la ricerca scientifica di diverse malattie, in particolare cancro e diabete. Balestra è stato calorosamente accolto dalla rinnovata ed entusiasta direzione dell’Istituto Italiano di Cultura, presentando un’ampia serie di bozzetti. La perfezione, lo stile, l’eleganza, la ferma mano armonica scivola sulla carta, donando vita a tessuti preziosi e a volte scintillanti che avvolgono l’esile silhouette dei modelli. Nella piccola ma ben curata sala espositiva sono anche allestiti sei mannequin con abiti haute couture di raffinata eleganza.

Il contenuto prosegue a seguire

Iscriviti a Incanti. Il settimanale di Artribune sul mercato dell'arte

 
 

Un’altra sezione della mostra ha messo invece in esposizione alcuni tra i più significativi schizzi che hanno segnato la carriera di Balestra. Tra questi, uno dei famosi modelli disegnati per la compianta Elizabeth Taylor in chiffon rosa e un voluminoso coprispalle a strascico realizzato con fiori bianchi e rosa. Tra gli accessori d’arte inclusi nelle teche, i gioielli e l’immancabile blu Balestra, in questo caso messo in evidenza con scarpe di seta. Con questo evento, l’IIC ha voluto sottolineare l’importanza dell’arte e della cultura italiana all’estero non solo per la sua valenza intrinseca, ma come mezzo per sostenere progetti nobili.

Leonardo Proietti

www.iiclosangeles.esteri.it

Iscriviti alla nostra newsletter
CONDIVIDI
Leonardo Proietti
Leonardo Proietti (1978) finisce la sua carriera scolastica in Italia in farmacia (controllo qualità) per iniziare collaborazioni come critico d’arte e seguire progetti curatoriali sia in Italia (Gheisha Paint Project, 2007) che a New York (Dream Therapy, 2008) dove si trasferisce per un breve periodo lavorando presso Kathleen Cullen Fine Art come “curatorial assistant.” Segue la rilocazione a Los Angeles dove ha la possibilità di lavorare per la regina del New Pop Surrealism, Merry Karnowsky (Merry Karnowsky Galley). Ha partecipato come assistente alla curatela della mostra Alberto Burri and America (Santa Monica, 2010) presso il Santa Monica Museum of Art e alla stesura del catalogo che accompagna l’esibizione. Ha lavorato come ufficio stampa sia a Roma, che a Los Angeles per organizzazioni non-profit. Al momento sta completando un Master in studi culturali a UCLA (University of California Los Angeles) con particolare attenzione alla moda/storia del costume in relazione ai movimenti Dada e Surrealismo. Insegna come teacher assistant nel dipartimento di storia dell’arte di UCLA. Dal 2011 collabora come corrispondente dagli U.S.A. per Artribune.