Il pioniere dell’arte digitale Filippo Panseca in mostra a Milano

Una retrospettiva all’ADI Design Museum di Milano ripercorre oltre 50 anni della carriera di Filippo Panseca, pioniere dell’arte digitale, delle tematiche ecologiche e legate alla società dell’informazione in Italia

Quando si pensa al patrimonio artistico italiano, si guarda spesso all’arte antica, o al Rinascimento: come scrive Nicolas Ballario, sembra che “tra l’essere e il non essere il nostro Paese preferisca essere stato”. Quando poi parliamo di progresso tecnologico, la situazione sembra persino aggravarsi; di conseguenza pare che storicamente gli artisti italiani abbiano avuto ben poco a che fare con l’incontro dell’arte e le nuove tecnologie. Almeno fino a oggi. 

La mostra di Panseca all’Adi Design Museum di Milano

Una mostra all’ADI Design Museum di Milano è finalmente pronta a sfatare questo mito. Curata da Achille Bonito OlivaValentino CatricalàFilippo Panseca. Forme a futura memoria ripercorre retrospettivamente la carriera dell’artista palermitano pioniere dell’arte digitale italiana. Fondatore della prima cattedra di Computer Art all’Accademia di Brera, Filippo Panseca è un artista unico nel suo genere, una “mosca bianca”: instancabile sperimentatore, salta da un medium all’altro, senza mai associarsi a una corrente, sviluppando uno stile personale sempre attratto dalla tecnologia. “Pittura, scultura, disegno, fotografia, design e architettura si intrecciano nella produzione di Filippo Panseca”, scrive nel catalogo Bonito Oliva, “installazioni che possono sostare in qualsiasi spazio, ma senza il pericolo di una totale integrazione. Nomadismo ed eclettismo stilistico reggono la forma, l’affermarsi di una progressiva decomposizione quanto ad unità spaziale del momento produttivo e unità temporale di quello contemplativo”. Dalle prime opere cinetiche degli anni Sessanta, ai “progetti biodegradabili” degli anni Settanta, fino ai progetti di design e alle scenografie, il poliedrico Panseca affronta i temi legati all’ambiente, alla società dell’informazione (che proprio in quegli anni sta diventando di massa).

L’arte biodegradabile all’ADI Design Museum

Nel tentativo di ricostruire un compendio esaustivo delle esperienze di Panseca, inquadrando così la portata della sua eredità artistica, la rassegna espone opere realizzate dall’artista nell’arco di oltre 50 anni di carriera. Spazio non solo alle installazioni, ai dipinti, alle sfere, ma anche ai progetti e ai disegni preparatori, che gettano nel complesso una nuova luce sul suo processo creativo. Tra i lavori, spiccano quelli appartenenti alla fase dell’arte biodegradabile, corrente inaugurata da Panseca stesso alla fine degli anni Sessanta e basata sull’impiego di materiale degradabile. Così nascono opere vive, in costante movimento, unite dall’elemento ricorrente della sfera (“simbolo della perfezione, dell’infinito, della forma perfetta”, osserva Catricalà): è il caso di Progetto per l’inserimento di una sfera rossa biodegradabile a Central Park New York, la Proposta per l’inserimento di una sfera biodegradabile nella città di Milano, il Progetto per l’inserimento di una sfera rossa biodegradabile nell’area antistante il Metropolitan Museum di New York, tutti del 1974 – di cui Panseca, nell’impossibilità di crearne una versione di dimensioni reali, realizza i progetti su carta. Si tratta di monumenti che diventano ossimorici, destinati non a restare ad eterna memoria, bensì a perire inevitabilmente. 

Filippo Panseca, Forme a futura memoria, ADI Museum, Milano, 2024
Filippo Panseca, Forme a futura memoria, ADI Museum, Milano, 2024

Filippo Panseca, pioniere dell’arte digitale

L’arte di Panseca può essere letta come un costante tentativo di ricerca di un’arte che abbia un contatto stretto con la società, nel rinnovare i popoli e rivelare la vita. Fattore evidente anche nell’interesse dell’artista per le ‘arti applicate’, come il design, la scenografia e la grafica”, spiega Catricalà. “Attraverso documenti inediti, si mette in risalto la grande attività espositiva che lo ha visto partecipare alle Biennali di Venezia, a due Triennali di Milano, alla Quadriennale di Roma e a mostre presso gallerie quali Il Naviglio, Apollinaire, L’Obelisco”. 
In mostra anche il distributore automatico di opere d’arte digitali SWART Art o Mat, ideato nel 1986 e concluso nel 1990 con la mostra alla SWART Gallery di Milano. L’osservatore è libero di selezionare un’opera dell’artista tra le nove che scorrono sullo schermo di questa macchina, che ricorda un vecchio distributore ma anche un cabinato arcade anni ‘80: “Per attivare la macchina” recitano le istruzioni redatte da Panseca nel 1991, “1) Inserire nell’apposita finestrella una banconota da L. 50.000 (cinquantamila); 2) Visionare su monitor le 9 opere e scegliere quella desiderata; 3) Premere il pulsante corrispondente all’opera scelta e ‘print’”. Un’idea apparentemente semplice ma rivoluzionaria, che anticipa di molto i temi del contemporaneo, strizzando l’occhio alla riproducibilità industriale delle opere seriali.
Di fondamentale importanza è l’attenzione per le questioni climatiche dimostrata dall’artista. “Filippo Panseca, con la sua poetica introduceva in tempi non sospetti argomenti che oggi sono di drammatica attualità per la sopravvivenza del pianeta”, sottolinea Luciano Galimberti, presidente ADI. La tematica ecologica è protagonista dell’albero bionico in grado di purificare l’aria Albionic del 2017, o di Artificial bionic moon, presentata a Venezia nel 2019. Quest’ultima è una sfera “bionica fotocatalitica luminosa” di 12 metri di diametro, riempita d’elio e lasciata galleggiare nel cielo notturno, in grado di ridurre gli inquinanti nell’aria. 

Laura Cocciolillo

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Laura Cocciolillo

Laura Cocciolillo

Laura Cocciolillo (Roma, 1997), consegue la laurea triennale in Studi Storico-Artistici presso la Sapienza di Roma. Si trasferisce poi a Venezia, dove consegue la laurea magistrale in Storia delle Arti, curriculum in Arte Contemporanea. Specializzata in arte e nuove tecnologie…

Scopri di più