Il rumore che mani laboriose provocano all’esterno della villa risveglia fantasmi sopiti tra bauli, pizzi e trini: così comincia la narrazione visiva che il regista Matteo Garrone filma per la maison Dior.
Les Fantômes du Cinéma: il film di Garrone per Dior Cruise 2026
Intitolato Les Fantômes du Cinéma (I fantasmi del cinema), il cortometraggio diretto da Garrone è un omaggio ai grandi del cinema romano, evocando immagini e atmosfere familiari ai cultori del genere.
Le protagoniste sono infatti figure spettrali, vestite con costumi ispirati ai film di Fellini, Visconti, Pasolini e altri, che con la loro presenza accompagnano le modelle che si apprestano a sfilare nella sontuosa Villa Albani Torlonia, indossando i modelli della nuova collezione Dior Cruise 2026.
Matteo Garrone e Maria Grazia Chiuri: una collaborazione di lunga data
Les Fantômes du Cinéma è solo l’ultimo di una serie di film che Garrone ha realizzato per Dior e la sua direttrice creativa Maria Grazia Chiuri.
Il regista ha infatti firmato altri cortometraggi per lei, già a partire dal 2020, con Le Mythe Dior. In tale occasione la stilista dichiarò: “l’immaginario di Matteo Garrone, così sognante, si lega anche alla storia di Dior”, sancendo una collaborazione proseguita con Le Château du Tarot nel 2021.

Villa Albani Torlonia, Mimì Pecci Blunt e l’immaginario cinematografico surrealista
L’ultima collezione di Chiuri è definita un “luogo temporale in cui si dispone l’atto dell’immaginazione. In quella “bella confusione” che rimanda al titolo che Ennio Flaiano aveva proposto a Federico Felliniper il film 8 e ½ . Siamo a Roma, città in cui cinema, teatro, moda e arte costellano con le loro immagini la storia. La nostra storia”.
Villa Albani Torlonia è la scenografia ideale affinché tale magia evocativa avvenga: come fece la mecenate Mimì Pecci Blunt nella sua Villa Reale di Marlia, creando un teatro di verdura nel magnifico parco e fondando poi il Teatro della Cometa a Roma nel 1958 – restituito alla città proprio dalla Chiuri – così, la stilista di Dior, ha voluto ricreare nei sontuosi giardini dei Torlonia uno spettacolo tra realtà e metafora, “in cui i personaggi vivi e i fantasmi si confondono”.
Anche i capi della collezione sono del resto una commistione tra pezzi epici della storia del costume e declinazioni contemporanee, in un dialogo tra un passato affascinante, un presente malinconico e un futuro di speranza.
Roberta Pisa
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